Camera di Commercio Marche Sud, i sindaci scrivono al Governo

"Fondamentale per la ripresa". La lettera di Calcinaro, Carancini e Castelli è indirizzata anche ai vertici di Unioncamere

I sindaci Castelli, Calcinaro e Carancini (foto Zeppilli)

I sindaci Castelli, Calcinaro e Carancini (foto Zeppilli)

Fermo, 15 maggio 2017 – Si fa sempre più serrato il dibattito sull’accorpamento delle Camere di Commercio. Scendono in campo i sindaci di Ascoli, Fermo e Macerata, i quali, rivolgendosi alla Regione nel febbraio scorso, si erano già iscritti al partito che chiede l’istituzione della circoscrizione territoriale Marche Sud. Stavolta Castelli, Calcinaro e Carancini prendono carta e penna e scrivono una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e, per quanto riguarda Unioncamere, al presidente Ivano Lo Bello e al segretario Giuseppe Tripoli. La richiesta è chiara: serve una Camera di Commercio Marche Sud. Innanzitutto, chiariscono i primi cittadini, tutti i vincoli previsti dal decreto legislativo sugli accorpamenti sarebbero rispettati. “L’area Marche Sud – argomentano – supera ampiamente il limite di 75mila imprese e presenta oggi dei dati oggettivi che esigono la costituzione del nuovo ente in tale territorio”. Dati oggettivi che si traducono in “una comunità storica, culturale e anche di caratteristiche del tessuto economico produttivo che costituiscono quelle basi di omogeneità fondamentali per garantire la virtuosità dei processi di accorpamento”. Poi c’è una ragione contingente ma non meno forte: il terremoto. “Per dare al territorio una concreta opportunità di rinascita – scrivono i sindaci -, è fondamentale garantire una presenza che possa sostenere la ripresa di tutto il tessuto economico in queste aree”.