Calzaturiero, export giù. Confindustria invoca il ‘Made in’

Ciccola, presidente della territoriale fermana: “Serve una vera regolamentazione”

Enrico Ciccola, presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo

Enrico Ciccola, presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo

Fermo, 12 maggio 2017 – “Possiamo trovare dei palliativi, ma serve una vera regolamentazione”. Il tema è il ‘Made in’, le parole sono di Enrico Ciccola, presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo. Le esportazioni, che fino a qualche anno fa compensavano la crisi del mercato interno, continuano a diminuire. “La fotografia di Assocalzaturifici con un export in calo del 6,7% nel 2016 – dichiara Ciccola -, dimostra la necessità di trovare risposte diverse, per questo continuo a spendermi per un confronto che cerchi nuove strategie come gli Stati Generali, e per portare avanti la battaglia del ‘Made in’”. Su questo tema è ripresa la discussione in Parlamento grazie all’interrogazione proposta al Ministero dello Sviluppo economico da Filippo Gallinella, deputato del Movimento 5 Stelle. “Il progetto di un marchio a uso volontario, noto come ‘contrassegno made in Italy’ in discussione presso il Ministero – scrive Gallinella -, pur presentando indubbi profili positivi, non può in alcun modo ovviare alla mancanza di una norma comunitaria sull'indicazione del ‘Made in’”. Un giudizio che trova d’accordo Enrico Ciccola: “Per raggiungerla serve un impegno comune artigiani, industriali, lavoratori e politica per il rilancio della manifattura”.