Terremoto, le proposte di Grilli. "Carifermo dà un segnale forte"

L'intervento del presidente dell’istituto: “Vorremmo riaprire la chiesa dell’Ambro nel corso del prossimo anno”

Santuario della Madonna dell'Ambro a Montefortino inagibile dopo il terremoto

Santuario della Madonna dell'Ambro a Montefortino inagibile dopo il terremoto

Fermo, 23 agosto 2017 – “Abbiamo deciso di dare un segnale forte, visibile, riconoscibile per dare speranza, per sostenere la fiducia di chi vuole restare”. A un anno dal terremoto del 24 agosto 2016, Amedeo Grilli, presidente della Cassa di Risparmio di Fermo, fa riferimento all’iter per il recupero della chiesa dell’Ambro, “che è stato avviato nel luglio di quest’anno e comincia a dare i suoi frutti”.

“Nel corso del prossimo anno – auspica Grilli – vorremmo riaprire la chiesa, oggi totalmente inagibile, restituendogli la sua capacità di attrazione con il suo splendore anche decorativo”. Il senso dell’operazione è chiaro: “Il turismo vive anche del ruolo insostituibile dei beni culturali”.

E quella colpita dal sisma, rammenta il presidente di Carifermo, “è un’area importantissima della nostra regione, che svolge una funzione strategica fondamentale”. Lo dimostrano i numeri: “Più di un terzo delle aziende agricole marchigiane nel 2010 era nell’area del cratere, dove nel 2014 erano attive 30mila unità produttive locali, un quinto dell’intera regione”. Stessa quota per gli esercizi attivi prima del sisma: “1.200”.

Insomma, bisogna far qualcosa, perché “ancora significativi segni di ricostruzione non si registrano”. In questo senso, l’obiettivo di Grilli “non è solo riaprire la chiesa dell’Ambro, ma anche innescare ulteriori interessi, altri investimenti in attività produttive, in recupero di altri beni culturali o in infrastrutture”.

Allo scopo il presidente della Cassa di Risparmio di Fermo lancia “una proposta per accelerare i tempi: concedere il credito di imposta per erogazioni liberali nel settore dei beni culturali o in quello delle infrastrutture consentendo l’intervento diretto dei privati, anche se in un’area circoscritta e per un tempo definito, oppure ammettere la detraibilità dalle imposte di quota parte delle somme investite nell’area delle province che hanno comuni nel cratere per interventi diretti fatti da privati in beni culturali di interesse pubblico”.