Porto Sant’Elpidio, si barrica in casa, ferisce alla gola il padre e si getta dalla finestra

Notte di paura nella palazzina di via Cinque Giornate finita in tragedia. Mirco Baldoni, 40 anni, è morto dopo il volo dal secondo piano

Indagini condotte dai carabinieri

Indagini condotte dai carabinieri

Porto Sant’Elpidio (Fermo), 5 marzo 2015 - Si barrica in casa, armato di coltelli, dà in escandescenze, ferisce il padre alla gola, semina il panico negli appartamenti vicini della palazzina di via Cinque Giornate, fino a quando i carabinieri sfondano la porta, entrano in casa ma non riescono a fermare la sua corsa dell’uomo verso la finestra da dove si è buttato. Un volo dal secondo piano le cui conseguenze gli sono state fatali. E’ morto all’1,30, all’ospedale di Fermo, Mirco Baldoni, quarantenne, tossicodipendente molto conosciuto dalle forze dell’ordine.

E’ stata una notte d’inferno quella appena trascorsa, nella palazzina di via Cinque Giornate, via ormai tristemente nota per episodi di violenza, di tossicodipendenza e, ancora una volta, di morte del quartiere San Filippo. Ieri sera, intorno alle 20, Mirco Baldoni era stato portato in ospedale per una sospetta overdose di eroina. Ma le sue condizioni erano migliorate tant’è che l’uomo aveva fatto rientro a casa dopo poco tempo. Tutto sembrava tranquillo quando, forse dopo aver assunto altra sostanza stupefacente o per qualche altro motivo, qualche ora, è scoccata la scintilla che ha scatenato una furia distruttrice che è finita in tragedia. Mirco Baldoni ha cominciato a dare in escandescenze, armandosi di coltelli, urlando e inveendo contro i familiari con violenza inaudita. Scene di vera e propria furia che hanno richiamato sul posto i carabinieri, arrivati in forze (una ventina di militari) e i mezzi del 118.

L’uomo ormai del tutto fuori controllo, aveva completamente devastato la sua abitazione, seminato il panico nei residenti degli appartamenti vicini, verso i quali si era diretto, continuando a urlare e inveire contro tutto e tutti, per poi barricarsi in casa, arrivando a ferire alla gola il padre che stava tentando di riportarlo alla calma. Un palazzo messo sotto scacco da una follia ingestibile fino a che i carabinieri non hanno sfondato la porta, entrando in casa. Vedendosi braccato, è corso verso la finestra, sfuggendo ai militari che tentavano di fermarlo e si è buttato dal secondo piano. Un salto mortale. Il padre, trovato in un lago di sangue, è stato portato al Pronto Soccorso. Non viene dato in pericolo di vita. Sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari anche un paio di carabinieri rimasti feriti nello sfondare la porta e nella colluttazione per cercare di bloccare il quarantenne.