“Quel film rispetti mio zio, ucciso dalla banda di Vallanzasca”

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Daniele Ripani

Daniele Ripani

Fermo, 29 ottobre 2014 - La mattina del 17 novembre 1976, mentre sta svolgendo il suo servizio come capo scorta della volante “Duomo”, a Milano , il vice brigadiere Giovanni Ripani, di Altidona, viene ucciso dalla banda Vallanzasca a colpi di mitra e di pistola. A 38 anni di distanza da quella tragedia, si sta girando un film sul noto bandito degli anni ’70 e il nipote del vice brigadiere, Daniele Ripani, chiede rispetto per chi, come lo zio, ha sacrificato la propria vita per difendere la società civile.

«Noi familiari non invochiamo alcun tipo di censura – spiega Daniele (nella foto a destra) - ma soltanto rispetto per la memoria di coloro che sono stati così brutalmente assassinati. Ogni revisione storica di quegli anni deve obbligatoriamente tener conto da quale parte era il bene e da quale il male. Perché non venga dimenticato che mio zio ha cercato di difendere lo Stato e la società civile, pagando con il prezzo più alto: la vita».

Quella mattina il vice brigadiere Ripani, che presta servizio nella sezione volanti della questura di Milano, ascolta la nota della sala operativa secondo cui, in via Urbano III, nei pressi della banca Cariplo, alcuni passanti hanno notato quattro ambigui individui passeggiare. Quando il vice brigadiere ed il suo equipaggio giungono sul posto, insieme ad una seconda volante, i testimoni riferiscono che i sospetti si sono allontanati da qualche istante. Mentre il secondo equipaggio viene dirottato dalla radio sul luogo di un altro intervento, Ripani decide di rimanere in zona per cercare i sospetti.

Si saprà più tardi che si trattava di tre pericolosi assassini, capeggiati dal capobanda Renato Vallanzasca. Qualche minuto dopo, uno dei funzionari della banca indica loro quattro uomini vestiti con impermeabili, che stanno fuggendo in direzione della vicina piazza della Vetra. Ripani decide di bloccarli, insieme al proprio collega. I quattro si girano aprono il fuoco con mitra e pistole. E’ l’inferno. Ripani, ferito gravemente, riesce a rispondere al fuoco, a colpire mortalmente uno dei quattro criminali e a ferire gravemente un secondo. Gli altri gli scaricano addosso un’altra raffica di mitra. Fuggono facendosi scudo con un bimbo di tre anni, strappato dalle braccia del nonno. Bloccano una macchina, salgono a bordo e scappano. Ripani muore durante il ricovero in ospedale. Si sarebbe dovuto sposare la primavera successiva.