Altre due lettere minatorie ai vigili urbani

L’annuncio di Torresi durante la conferenza della Giunta Calcinaro

La Giunta Calcinaro e a destra l’autoparco dove furono sparati i colpi contro i vigili urbani

La Giunta Calcinaro e a destra l’autoparco dove furono sparati i colpi contro i vigili urbani

Fermo, 31 dicembre 2015 - Una conferenza stampa fiume, due ore di discorsi, tra battute e sorrisi, dentro una Giunta Calcinaro che si mostra più affiatata che mai. Il filo conduttore è la ritrovata fiducia della gente fermana, convinta di vivere in un posto speciale.

La notizia che arriva quasi a bruciapelo la offre l’assessore alla Polizia municipale, Mauro Torresi, che parla di altre due lettere minatorie arrivate ai vigili urbani, dopo i colpi sparati il 26 ottobre proprio contro due agenti. La prima lettera minacciosa era arrivata alla redazione del Carlino, la seconda è stata recapitata qualche giorno fa a casa di un vigile e la terza è stata spedita a Piazza Dante, segnali preoccupanti di un clima tutt’altro che sereno. E, infatti, lo stesso Torresi ha intenzione di tentare di ricucire i rapporti tra i fermani e i vigili che fanno il loro dovere con professionalità.

Il resto sono le buone intenzioni per il 2016, il sindaco Paolo Calcinaro parla di una Giunta che sta mettendo anima e corpo nel compito di amministrare la città, persone che sacrificano lavoro e famiglia: «Siamo fortemente sostenuti dalla macchina comunale, vorrei ricordare che perderemo in tutto 32 dipendenti e ne recuperiamo appena 4 o con la mobilità dalla Provincia. Abbiamo tre dirigenti, con un risparmio di almeno 300 mila euro, ma con la complicazioni che questo porta». Un dirigente però è in malattia da tempo e dagli spifferi della sede municipale stanno uscendo i primi mugugni.

Il primo cittadino parla delle incertezze che ci sono, delle risorse che soprattutto per il sociale dovrebbero arrivare dalla Regione ma sono tutt’altro che certe. Di un serrato confronto anche con le realtà private: «I privati sono parte integrante del nostro territorio, non controparte, hanno ritenuto di avere un interlocutore credibile, sicuramente che non si erge su un piedistallo, che ha presente l’interesse pubblico ma che passa anche per un virtuoso dialogo con la parte privata». E poi il rapporto ritrovato con le persone, mentre chi critica senza proporre è come quel giapponese che combatteva ancora la guerra mondiale nella foresta, anche se erano già arrivati gli anni ’50.

Tante le idee e i progetti, le priorità rigurdano le periferie, finora trascurate a favore del rilancio del centro storico. La svolta potrebbe passare per un progetto europeo che vede Fermo in rete con altri comuni tra cui una città spagnola che ha già fatto i primi passi, pensando ad aprire outlet temporanei e negozi che poi resistono e cambiano il volto all’economia tutta. Un’idea da portare anche in periferia, ha assicurato l’assessore al commercio Mauro Torresi, mentre Francesco Trasatti, vice sindaco e assessore al turismo e alla cultura, punta sul teatro dell’Aquila e sul turismo congressuale per fare di Fermo la città dei record. Come quello vissuto a Milano dove per il nostro Rubens sono già passate 75 mila persone.