'Ndrangheta, boss locali e rom pronti a colpire

Quello di Montegranaro era un summit per mettere le mani sulle Marche FOTO Militari in azione

I carabinieri a Montegranaro

I carabinieri a Montegranaro

Montegranaro (Fermo), 30 luglio 2014 - Continuano a ritmi serrati le indagini su quello che è stato definito un summit della Ndrangheta a Montegranaro (foto) per organizzare gli affari sporchi nel Fermano e nelle Marche. I carabinieri della Compagnia di Fermo, come previsto nel caso di ipotesi di associazione mafiosa, hanno prelevato il dna delle sei persone presenti alla riunione e lo hanno inserito nella banca dati internazionale insieme alle impronte digitali.

L’obiettivo e capire se in qualche scena di omicidio, attentati esplosivi o con l’uso delle armi, possano esserci traccia dell’acido nucleico che contiene le informazioni genetiche dei fermati. Inizialmente si era parlato di sette persone, ma il cosiddetto il settimo non sarebbe mai arrivato al summit. Probabilmente, al momento di recarsi al casolare dove si doveva tenere l’incontro, ha notato la presenza dei carabinieri ed è fuggito. Quella che probabilmente si apprestava a conquistare il territorio marchigiano non era Ndrangheta allo stato puro, ma una sorta di alleanza tra la criminalità organizzata calabrese, quella locale e quella dei rom.

Al summit infatti, oltre ad un noto pregiudicato di Vibo Valentia, erano presenti due rom residenti a Torino, e un pregiudicato della zona, coinvolto nell’operazione Gustav dell’Antimafia di Ancona e in passato trovato in possesso di un grande quantitativo di esplosivo. Quest’ultimo, però, sostiene di essersi recato presso il casolare delle campagne di Montegranaro perché dove acquistare un’Audi Q7 dai due rom. Gli altri invece hanno dichiarato di trovarsi in zona perché erano interessati alla compravendita dell’immobile dove sono stati sorpresi dai militari dell’Arma. Una versione poco credibile, ma una versione ufficiale da parte dei sei denunciati sospettati di essere protagonisti di una riunione di stampo mafioso. 

Il blitz dei carabinieri di Montegranaro e di quelli della Compagnia di Fermo era scattato nella notte tra sabato e domenica. Quando i militari avevano fatto irruzione nell’immobile c’erano stati attimi di grande tensione, con i convenuti che avevano cercato di nascondersi: qualcuno aveva tentato di scappare dalla finestra, ma era stato subito ripreso; altri avevano cercato rifugio in qualche angolo del casolare, ma erano stati bloccati. Secondo le prime ipotesi degli inquirenti, il summit sarebbe stato convocato per una sorta di regolamento di conti interno, per il quale, appunto si erano mossi i vertici della Ndrangheta, ma anche per chiarire i dettagli di alcuni affari che stavano gestendo sul territorio marchigiano.