Nigeriano ucciso a Fermo, la moglie: "Voglio diventare medico"

La vedova del migrante nigeriano morto riacquista un po' di fiducia nel futuro. Boom di firme nella petizione per farle avere la cittadinanza italiana

Emmanuel Chidi Namdi con la moglie (Ansa)

Emmanuel Chidi Namdi con la moglie (Ansa)

Fermo, 8 luglio 2016 - Chinyery Emmanuel, la vedova di Emmanuel Chidi Namdi, il migrante nigeriano morto dopo il pestaggio da parte di un ultrà, ha recuperato un pò di fiducia nel futuro, anche grazie alla vicinanza delle istituzioni: "Voglio realizzare il mio sogno, voglio diventare medico", ha detto. E suor Rita, una delle religiose che la assitono, rivela: "Vorrebbe riportare il corpo del marito in Nigeria, ma vuole realizzare il suo futuro qui in Italia".

Oggi, insieme a don Vinicio Albanesi, ha ricevuto nel seminario arcivescovile di Fermo la visita del presidente del Consiglio regionale delle Marche Antonio Mastrovincenzo, del prefetto di Fermo Mara Di Lullo, del sindaco Paolo Calcinaro, dell'assessore regionale al Bilancio Fabrizio Cesetti e del Garante dei diritti Andrea Nobili.

"La vicinanza delle istituzioni, la solidarietà di tanta gente - conclude suor Rita - le hanno fatto capire che non è sola, che ha qualcuno su cui contare".

Intanto venticinquemila persone hanno firmato l'appello sulla piattaforma Change.org per chiedere al ministro dell'Interno Angelino Alfano di concedere la cittadinanza italiana a Chinyery. "Emmanuel aveva solo tentato di difendere la sua compagna Chinyery dagli insulti dell'uomo, che l'aveva chiamata 'scimmia africana'. Ed è stato barbaramente picchiato e ucciso", si legge nella petizione pubblicata da Marianna Lentini: "Chinyery, 24 anni, è rimasta completamente sola in un Paese straniero e minaccia di uccidersi".