Nigeriano ucciso, fermo non convalidato. Però Mancini resta in carcere

Dopo l'interrogatorio di garanzia, il Gip ha disposto la custodia cautelare, pur non convalidando il fermo

Nigeriano ucciso, non convalidato il fermo di Mancini (Foto Zeppilli)

Nigeriano ucciso, non convalidato il fermo di Mancini (Foto Zeppilli)

Fermo, 11 luglio 2016 - Non è stato convalidato il fermo di Amedeo Mancini, il 39enne fermano accusato di aver ucciso il profugo nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi.

Ma il Gip Marcello Caporale ha disposto contestualmente la custodia cautelare in carcere dell'indagato, difeso dall'avvocato Francesco De Minicis. "Il giudice non ha ritenuto che esistesse il pericolo di fuga - dice il legale -, quindi non ha convalidato il fermo. Il Gip ha però ritenuto possibile la reiterazione del reato, cioè che Mancini possa aggredire ancora altri migranti o profughi presenti a Fermo, e per questo ha disposto la permanenza in carcere.  Il giudice non ha invece convalidato il fermo disposto dalla procura, perché ha ritenuto insussistente il pericolo di fuga.

L'avvocato ha escluso per ora il ricorso a una perizia pschiatrica verso il suo assistito. "E' prematuro", ha spiegato. Quanto all'ipotesi di sostenere la tesi della legittima difesa, il legale ha detto che "occorre mantenere riserbo e abbassare i toni sulla vicenda".

Stamattina al tribunale di Fermo è andato in scena l'interrogatorio di garanzia, nel corso del quale l'ultrà si è detto disponibile a donare la sua casa alla vedova di Emmanuel.