Montefortino, più di mille persone ai funerali di padre Pietro Lavini

L’ultimo saluto all’eremita conosciuto come ‘il muratore di Dio’ FOTO: una folla commossa

Montefortino, i funerali di padre Pietro Lavini (Foto Zeppilli)

Montefortino, i funerali di padre Pietro Lavini (Foto Zeppilli)

Montefortino (Fermo) 11 agosto 2015 - Sul sagrato del santuario della Madonna dell’Ambro, alle 10 di questa mattina, è stato celebrato il funerale di padre Pietro Lavini (FOTO), l’eremità conosciuto come il ‘Muratore di Dio’ per aver ricostruito da solo un eremo sui Monti Sibillini.

La liturgia, animata da circa 25 coristi dell’Ambro, è stata presieduta dal vicario generale della diocesi di Fermo, monsignor Pietro Orazi, con la concelebrazione di oltre trenta sacerdoti diocesani e francescani e la presenza di tantissimi religiosi cappuccini.

Tra le autorità, presenti l’assessore regionale Fabrizio Cesetti, tutti i sindaci della zona, le forze dell’ordine, la Protezione civile, il Soccorso Alpino, l’Unitalsi. Nell’omelia, Orazi ha ricordato la semplicità e la profondità della figura di padre Pietro, uomo di poche ma essenziali parole, che ha fatto affidamento sulla fede e sulla povertà, i due pilastri che gli hanno permesso di diventare il grande costruttore al servizio di Dio e dei sofferenti, che accoglieva con tanta semplicità nel suo eremo.

Tra le testimonianze, quelle del sindaco di Montefortino Domenico Ciaffaroni che ribadisce l’impegno affinché sia sepolto nel suo eremo, come aveva sempre desiderato, e dell’assessore Cesetti che ha ricordato l’importanza di questo uomo per tutto il territorio: «L’ho incontrato l’ultima volta tre anni fa, assieme al sindaco di Amandola Marinangeli, in occasione della festa per il suo sessantesimo di sacerdozio - ha detto - in quello che è un avamposto di fede e di bellezza. Quell’eremo che manda un messaggio di fede a tutto il mondo». La pioggia, caduta abbondante fino a mezz’ora prima della messa, non ha impedito ad oltre mille persone di salutare per l’ultima volta il frate dei Sibillini, certi che la sua presenza spirituale non verrà mai meno.