Sabato 20 Aprile 2024

Padre Pietro migliora: l’eremita dell’Infernaccio è pronto a tornare

Il francescano trasferito dall’ospedale di Torrette al centro di riabilitazione ‘Santo Stefano’

Padre Pietro Lavini, 87 anni, invia a tutti  una benedizione e un ringraziamento per la vicinanza

Padre Pietro Lavini, 87 anni, invia a tutti una benedizione e un ringraziamento per la vicinanza

Montefortino, 28 gennaio 2015 - Padre Pietro Lavini non molla: voglio tornare nel mio monastero. A circa 40 giorni dal malore che una mattina di novembre colpì l’eremita francescano dell’Infernaccio (Montefortino), arrivano notizie positive sul suo stato di salute dai tanti amici che giornalmente si recano al suo capezzale. Da poche settimane padre Pietro è stato trasferito dall’ospedale regionale di Torrette (dove fu portato d’urgenza con l’eliambulanza) al centro di riabilitazione ‘Santo Stefano’ di Porto Potenza, proprio il paese dove nacque 87 anni fa. La professionalità dei medici e la qualità delle cure di entrambe le strutture stanno portando – seppur lentamente, data l’età – i loro frutti positivi.

Il religioso sta piano piano recuperando l’uso del braccio e della gamba sinistra. Ha iniziato anche a camminare con l’ausilio del deambulatore e ha quasi recuperato del tutto la parola. Restano solo alcune difficoltà ai movimenti del braccio sinistro, ma ormai sembra soltanto questione di tempo. Padre Pietro è contento degli attestati di vicinanza e di stima che ogni giorno riceve dalla tantissima gente che continua a fargli visita, quasi ostacolando il lavoro degli infermieri.

Dice che questo gli ha dato tanta forza fisica e spirituale, insieme alla preghiera che non ha mai tralasciato, permettendogli di superare i momenti di difficoltà. Inutile dire che non dimentica il suo eremo, anzi il suo monastero, come preferisce chiamarlo, e che ha in mente di ritornarvi e di finire gli ultimi piccoli lavori, quasi fossero rimasti lì ad aspettarlo (il pozzo e la sua ultima dimora?), incurante dell’ischemia che lo ha costretto al ricovero. Nella struttura del ‘Santo Stefano’ si sente rigenerato, anche perché dalla finestra della sua camera può osservare lo stesso mare che ammirava dalla sua casa natale di Potenza Picena. Aver recuperato le sue facoltà vitali, in particolare la parola, fondamentale per chi come lui vive giornalmente della Parola di Dio, lo ha messo di buon umore come un tempo.

Chi lo conosce bene non dubita della sua tenacia, da uomo vero plasmato dalla solitudine della montagna, nel mettere in pratica quel che dice, perché si sente come rinato e pronto a tornare alla sua missione di ‘muratore di Dio’. Un caro amico di Petritoli, nel fargli la foto, lo ha informato che sarebbe stata usata per il nostro giornale, Il Resto del Carlino, perché molti del Fermano e non possano conoscere le sue condizioni di salute; sorridendo, ha accettato di buon grado, inviando a tutti una benedizione e un ringraziamento per la vicinanza.

Giorgio Buratti