L’arcivescovo Conti ai baby calciatori: «Giocate nella squadra di Dio»

La Pasqua del calcio fermano in cattedrale con 600 ragazzini delle società sportive

L’arcivescovo di Fermo Luigi Conti (foto Zeppilli)

L’arcivescovo di Fermo Luigi Conti (foto Zeppilli)

Fermo, 31 marzo 2015 – Presenti i vertici del calcio regionale, guidati dal presidente Paolo Cellini, la Cattedrale di Fermo ha ospitato come da tradizione la Pasqua del calcio fermano, celebrata da monsignor Luigi Conti, arcivescovo di Fermo. A fare gli onori di casa Giuseppe Malaspina, presidente del comitato provinciale della Figc di Fermo, presenti oltre seicento ragazzini delle scuole calcio e i rappresentanti di tutte le società.

Hanno concelebrato il vicario generale dell’Arcidiocesi don Pietro Orazi e don Mario Lusek, direttore dell’ufficio per la pastorale del tempo libro, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana. Prima della celebrazione, il presidente Malaspina ha ringraziato l’arcivescovo Conti per la disponibilità e ha ricordato la giornata diocesana della gioventù, alla quale ha avvicinato la celebrazione della Pasqua del calcio, «per un nuovo incontro che avvicina i ragazzi attraverso lo sport del calcio – ha detto – momento di crescita del quale si fanno carico le nostre società». «Beati i puri di cuore, perché essi giocano nella squadra di Dio», ha esordito monsignor Conti nell’omelia, ricordando le parole di Papa Francesco.

«Il calcio è una grande passione, quando uno di voi è chiamato a giocare si allena molto – ha detto –. Così serve fare per essere pronti a giocarsi una partita più importante». Poi, rivolto agli educatori, agli allenatori e ai genitori, ha aggiunto: «Voi siete importanti per questi ragazzi. Progettate per loro percorsi educativi e fate delle vostre società contenitori di orientamento allo sport, senza dimenticare i portatori di handicap, che possono condividere con i vostri figli la competitività dello sport e della vita. Per questo vi benedico». La celebrazione della Pasqua del calcio fermano è proseguita fino all’augurio finale dell’arcivescovo in un clima di gioia, che la presenza degli oltre 600 bambini ha saputo regalare.

Mauro Nucci