Fermo, 7 ottobre 2012 - Un lungo pomeriggio di discussioni, ore di discorsi, proposte, proteste, per il Pd del Fermano che fa fatica a riconoscersi nelle indicazioni che arrivano da Ancona, coinvolgono Pesaro e finiscono a Macerata.

Un territorio che si ribella a logiche politiche che la gente comune fa fatica a comprendere, ieri dunque si è riunita l’assemblea provinciale del Pd, per affrontare la questione provincia. Discussione anche accesa, sullo sfondo le prossime primarie e le elezioni nazionali del 2013, il punto di partenza è il documento passato al Cal che viene giudicato illegittimo, nel prendere in considerazione un’ipotesi a quattro province. Malumori e mal di pancia tra gli esponenti fermani del Pd, tra chi vorrebbe essere più cauto e chi propone una linea di rottura netta, tra chi addirittura chiede le dimissioni di Ucchielli e chi spera ancora nella Regione. Cauto vorrebbe essere il vice presidente della Provincia, Paolo Petrini, più decisi la maggioranza dei dirigenti.

È passata la linea dura. Il documento finale dell’assemblea tiene conto anche del fatto che il Pd di Macerata si è sottratto al confronto con Ascoli e Fermo, che l’Unione regionale ha del tutto ignorato le istanze che arrivavano da Fermo, che si procede come se la realtà fermana fosse un fastidio da cancellare.


L’indicazione per iscritti e amministratori è chiara: costituzione di un gruppo autonomo degli eletti del Pd nella Provincia di Fermo; congelamento della iscrizione al partito dei sindaci e degli assessori del Pd di tutto il territorio provinciale (il sindaco di Fermo, con i suoi assessori, quelli provinciali e el sindaco di Porto San Giorgio hanno già aderito). La stessa direzione provinciale propone una autosospensione dalle attività dell’esecutivo provinciale.
 

"Tali atti - si legge nel documento finale - rimarranno in essere fino a quando il segretario regionale e l’Unione regionale del Pd delle Marche non metteranno in campo iniziative politiche atte a garantire che, prima delle determinazioni del Consiglio regionale, sia assunto dal partito medesimo un chiaro orientamento relativamente a tale tema. A tutti gli eletti del Pd, senza distinzione territoriale alcuna, viene chiesto di sostenere tale iniziativa nelle sedi dovute, mentre ai membri del Fermano nell’assemblea e direzione regionale viene chiesto, come peraltro da alcuni anticipato, di valutare l’ipotesi di dimissioni da tali organismi in mancanza di determinazioni in merito".
 

 

Angelica Malvatani