Fermo, 23 marzo 2014 - GIORNI convulsi, gli incontri si susseguono e le bocche sono sempre più cucite, segno di una difficoltà ormai palpabile. Al sesto assessore arrivato alle dimissioni, la Giunta Brambatti si trova costretta a riconoscere i problemi che si sono ormai accumulati e che non lasciano vedere una via d’uscita semplice. Il sindaco Nella Brambatti si è chiusa in un mutismo ostinato, ha trascorso la giornata di ieri insieme ad alcuni esponenti del Pd sondando Sel, cercando altri ammiccamenti, compreso quello con Giulia Torresi, uscita dal Pd. Questa mattina è in programma un vertice di maggioranza, ma la situazione per il centrosinistra è sempre più difficile.

Fuori dal Palazzo, si scatenano i commenti, su tutti quello dell’Udc che non ci sta a passare per la stampella di questa Amministrazione, come sottolineano insieme Fabio Pagnotta, segretario provinciale, e Giampiero Gallucci, capogruppo in Consiglio comunale: «La coalizione politica di centrosinistra, uscita vincente dalle elezioni amministrative del 2011, sconta oggi ciò che era evidente fin dal suo insediamento, ovvero l’incompatibilità di forze civico-politiche troppo distanti ideologicamente, confezionate solo per vincere le elezioni e non per dare un governo stabile e duraturo al Comune di Fermo. Noi, oggi come allora, seguiamo un percorso politico di centro, equidistanti dalla coalizione di centrodestra e di centrosinistra, con l’unico obbiettivo di condurre un’azione politica responsabile mirata esclusivamente al bene della nostra comunità. La nostra posizione era e resta critica, nei confronti dell’operato di questa Amministrazione e di questo sindaco. Se hanno delle priorità da concludere, se c’è qualche questione aperta che provoca grave danno alla città la chiudano e poi si assumano le responsabilità di questo fallimento. Ovviamente, non siamo felici di quello che accade, ci preoccupano le sorti della città, i continui contenziosi e pare che se ne stia per aprire un altro all’Asite, attorno alla gestione della vicenda Asja. Fermo è stremata e noi con la città».

Manolo Bagalini, segretario comunale Pd, sottolinea: «Stiamo lavorando con grande senso di responsabilità, al massimo nei primi giorni della prossima settimana arriveremo alla conclusione di questo rapido giro di consultazioni attraverso il quale cerchiamo di capire se ci sono le condizioni per andare avanti o se ci si deve tutti assumere le responsabilità di quello che accade». Di certo al Pd non sono andate giù le critiche dell’ormai ex assessore Rossi e tantomeno il silenzio del sindaco che non ha preso le difese del suo partito. Domani i Comunisti italiani terranno una conferenza stampa chiarificatrice e sono attese nuove scintille.

A Rossi risponde anche Michele Rastelli che torna sulla commissione urbanistica: «L’ex assessore si ostina a ignorare che quella commissione è stata di fatto un atto di sfiducia da parte della maggioranza, sindaco compreso, nei confronti del suo operato. Ed è inutile che tenti di scaricare sul passato i problemi che si sono accumulati, le pratiche scadute, gli errori a Casabianca, San Michele, via Respighi. I problemi sono tutti loro, sono qui da tre anni e non sono stati in grado di fare niente di niente».

Angelica Malvatani