Profughi, 500 euro al mese per accoglierne uno in famiglia

Chi accoglie in casa avrà fondi dal Ministero per vitto e alloggio

Fermo, 500 euro al mese alle famiglie che ospitano un profugo

Fermo, 500 euro al mese alle famiglie che ospitano un profugo

Fermo, 5 ottobre 2016 - Il futuro si costruisce oggi. Lo costruisci con il lavoro, una casa, una famiglia che ti accoglie. Dentro un progetto di integrazione reale, per un mondo che è, oggi, di tutti i colori. Si intitola ««Era domani»» il progetto Sprar che il Comune si è aggiudicato insieme con la cooperativa sociale Nuova Ricerca Agenzia Res, per l’accoglienza di 32 persone, secondo un modello che farà scuola.

Per la prima volta nelle Marche, rarissimi anche i casi nel resto d’Italia, i richiedenti asilo vengono gestiti secondo un percorso preciso, che porta all’accoglienza nelle famiglie fermane. Nella sostanza, chi ha definito già lo status di rifugiato, chi ha un livello accettabile di conoscenza della lingua italiana, un progetto di lavoro o di studio, può essere accolto nelle famiglie residenti a Fermo che ne facciano richiesta, secondo una selezione di cui si occuperà il Comune di Fermo, con i servizi sociali, e gli psicologi dello Sprar.

Alle famiglie arriveranno 500 euro al mese per sostenere le spese, la persona accolta, titolare di protezione internazionale, può vivere da 6 a 9 mesi in casa e cominciare a gestire la propria autonomia. Il responsabile dello Sprar in provincia è Alessandro Fulimeni che spiega: «È importante che Fermo abbia decisio di aderire al programma Sprar che fa capo al Ministero dell’Interno, è un segnale di apertura anche della comunità. Per noi è il quinto progetto Sprar che gestiamo, non facciamo assistenzialismo ma cerchiamo l’autonomia delle persone che arrivano da noi come seconda accoglienza». In una prima fase i migranti saranno sistemati in alloggi da tre o quattro posti, per acquisire autonomia nella lingua italiana e per perfezionare il percorso di richiesta asilo.

La seconda fase si gestisce invece in famiglia, come spiega Maria Jolanda Dezi che fa parte dell’equipe multidisciplinare impegnata nei progetti, insieme conGianluca Del Papa, Marco Milozzi, Michele Marchetti, Cristina Girotti e Cristina Menghi : «Ovviamente – spiega – non si può aderire solo perché quei 500 euro fanno comodo, si tratta invece di un progetto di crescita anche per la famiglia che si volesse mettere a disposizione, persone sposate ma anche single o coppie di fatto, purché abbiano davvero una motivazione seria e concreta, nel voler partecipare a una conquista di autonomia, aprendosi all’accoglienza»».

I 500 euro sono erogati dal Fondo nazionale per le politiche dell’asilo sono legati soltanto a quel capitolo di spesa, la differenza è che sono risorse che finiscono alle famiglie e non vengono gestite direttamente dalla cooperativa. Marco Milozzi, che si occupa della formazione e delle attività culturali dei ragazzi, parla di una situazione che restituisce a una comunità la vocazione all’accoglienza che troppe volte si smarrisce. Anche a Fermo, terra generosa ma qualche volta diffidente, preoccupata, chiusa su se stessa.