Pressioni alle prostitute e ai clienti, poliziotto in carcere

Agente di polizia deve scontare una pena definitiva di quattro anni

Un poliziotto fermano arrestato perché faceva pressioni a prostitute e clienti

Un poliziotto fermano arrestato perché faceva pressioni a prostitute e clienti

Fermo, 22 luglio 2016 - Era  stato già stato arrestato una prima volta dai suoi stessi colleghi, dopo una lunga indagine che aveva accertato le presunte estorsioni commesse ai danni di alcune prostitute e dei loro clienti. Ora è finito di nuovo in carcere per scontare una pena definitiva di quattro anni e due mesi.

A catturare Valentino Moscatelli, il poliziotto finito in manette nel febbraio del 2008 con l’accusa di concussione, questa volta sono stati i carabinieri di Fermo, che hanno eseguito un mandato emesso dal tribunale di Ancona. L’agente fermano era stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione, ma poi lo scottante caso era stato riesaminato dalla Corte d’Appello di Ancona, che, alla fine, aveva ridotto la pena a quattro anni e due mesi, trasformando l’imputazione da concussione a induzione indebita. L’agente era stato invece assolto per uno degli episodi contestati.

Tutto era partito nel gennaio del 2008 da un’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo, iniziata dopo alcune segnalazioni, giunte proprio ai poliziotti del commissariato, in cui si denunciavano gli abusi commessi da Moscatelli nei confronti delle prostitute della zona e dei loro clienti. I colleghi dell’uomo, inizialmente increduli, avevano avviato le indagini ed erano andati avanti per settimane.

Erano iniziati così pedinamenti e intercettazioni telefoniche, che avevano fornito i primi riscontri. Le verifiche più approfondite, avevano permesso di raccogliere sempre maggiori elementi, ma ad incastrare definitivamente l’agente di polizia erano state le testimonianze delle stesse vittime che, sentite dagli investigatori, avevano confermato il terribile sospetto.

Era emerso così che Moscatelli, di notte, si recava nei luoghi abitualmente frequentati dalle prostitute, attendeva che i clienti le caricassero e poi interveniva per fermarli. A quel punto, se i malcapitati volevano evitare eventuali denunce o segnalazioni, dovevano pagare. Dal canto suo il poliziotto a sempre negato ogni addebito, sostenendo di essere innocente e vittima di complotto. Un tesi che non è stata creduta dai giudici e che gli è costata una pesante condanna. Dopo essere stato prelevato dalla sua abitazione, Moscatelli è stato tradotto nel carcere di Fermo.