Porto Sant'Elpidio (Fermo), 11 ottobre 2011 - Ha creato un bel po’ di scompiglio nelle casse del Comune la sentenza della Corte Costituzionale che rende illegittime le ordinanze dei sindaci in materia di sicurezza urbana (nel caso di Porto Sant’Elpidio relative al contrasto della prostituzione). All’indomani di tale sentenza, infatti, era stata immediatamente sospesa l’efficacia dell’ordinanza emessa dal sindaco Andrenacci e così facendo, si era creato il problema di come definire procedimenti sanzionatori ancora in corso, scaturiti dall’accertamento di violazioni all’ordinanza stessa. Un problema che ovviamente riguardava solo quei casi in cui non era ancora avvenuto il pagamento della sanzione.

Da una indagine dei procedimenti ancora in sospeso, era emerso che la quasi totalità dei trasgressori erano cittadini (e cittadine) con residenza all’estero e che, effettuare le notifiche, avrebbe comportato per l’ente una spesa rilevante di circa 15mila euro, a fronte di scarse, per non dire nulle, possibilità di introitare gli importi delle sanzioni (500 euro cadauna) accertate sulla base di provvedimenti dichiarati illegittimi.

Da qui la necessità di annullare tutti i procedimenti in corso per sanzioni comminate a clienti o prostitute sulla base delle ordinanze vigenti fino al febbraio scorso, eccezion fatta per i casi in cui era già avvenuto il pagamento. Ora, sarà interessante conoscere l’esito del ricorso presentato al Tar da prostitute e trans per chiedere l’annullamento della nuova ordinanza antiprostituzione.