Porto San Giorgio (Fermo), 19 aprile 2012 - Una continua escalation di violenze nei confronti della moglie e delle figliolette, che alla fine ha portato alla denuncia del marito e ad una misura di custodia cautelare nei suoi confronti con divieto di avvicinamento alla famiglia.


E’ stato l’epilogo di una drammatica storia di soprusi tra le mura domestiche, che è emersa a seguito di un’indagine degli uomini della squadra volante della polizia di Fermo. Nei guai è finito A.M., un marocchino di 40 anni da molto tempo residente a Porto San Giorgio. L’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Fermo, perché accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie, anch’essa di origine marocchina, e delle figlie.

Il provvedimento è stato adottato dopo reiterati comportamenti violenti posti in essere dal 40enne, sfociati, nella nottata dell’altroieri, in un’ennesima, pesante aggressione nei confronti della consorte, che ha coinvolto anche la più grande delle tre figlie, una bambina di nove anni. Per questo motivo, sul posto, è intervenuta una pattuglia del commissariato, che ha accertato l’effettiva gravità dell’accaduto, in considerazione al fatto che all’interno della camera da letto dell’uomo sono stati rinvenuti due coltelli utilizzati per le minacce ed un bastone ferrato telescopico, la cui detenzione è vietata dalla legge.


La donna, a seguito delle lesioni subite durante l’aggressione, è stata condotta al pronto soccorso di Fermo, dove i medici le hanno riscontrato contusioni al braccio destro ed al cuoio capelluto. Proprio a seguito di tali comportamenti, ieri mattina, su richiesta del sostituto procuratore Luigi Ortenzi, il gip del tribunale di Fermo ha emesso un’ordinanza di misura cautelare coercitiva, che dispone l’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di rientrare senza autorizzazione del giudice. Tale divieto è stato immediatamente notificato ad A.M., che è stato invitato a trovare nel frattempo un’ altra sistemazione. La moglie e le tre bambine, invece, tramite i servizi sociali del Comune, sono state trasferite in una località protetta.

 

di Fabio Castori