Servigliano, la casa del reality abbandonata da quattro mesi

La struttura fu inaugurata il 15 settembre del 2013

La casa dei sogni realizzata a Servigliano (Fermo) dal reality show ‘Extreme Makeover Home Edition Italia’ (Foto Carassai)

La casa dei sogni realizzata a Servigliano (Fermo) dal reality show ‘Extreme Makeover Home Edition Italia’ (Foto Carassai)

Servigliano (Fermo), 9 settembre 2014 - La casa dei sogni realizzata a Servigliano dal reality show «Extreme Makeover Home Edition Italia» condotto da Alessia Marcuzzi e trasmesso su canale 5 non è abitata da circa 4 mesi. I lavori e le registrazioni del programma televisivo iniziato lo scorso settembre avevano creato non poca curiosità tra i residenti della media Valtenna e non solo: circa 600 persone si ritrovarono il 15 settembre del 2013, per assistere alla cerimonia di consegna delle chiavi dell’abitazione da parte della show girl Alessa Marcuzzi.

Un villino su due piani realizzato con i più moderni ritrovati tecnologici consegnata alla famiglia Magrini, e per gridare tutti insieme «Sposta quel bus». La famiglia Magrini, composta da Claudio e Cinzia e dalle tre figlie Maira, Sharon e Rachel, era stata segnalata al programma come un caso umano da un’associazione umanitaria del territorio, visto che la famiglia a causa delle sue origini nomadi (come giostrai) viveva in una piccola roulotte in pessime condizioni igieniche e abitative, al margine della società, perché i pregiudizi spesso rappresentano pesanti eredità da gestire. Il programma aveva concesso visibilità al paese e al territorio, oltre ad offrire una nuova vita ad una famiglia in difficoltà.

A distanza di un anno, però, qualcosa è cambiato. Sembra che l’abitazione sia completamente disabitata da mesi. Alcuni residenti della zona hanno segnalato che la casa è completamente vuota dallo scorso maggio, da quel periodo nessuna luce è stata mai accesa nel periodo serale, nessun membro della famiglia è stato visto aggirarsi in prossimità del fabbricato.

Molti residenti si sono persino interrogati sullo spirito di solidarietà dell’iniziativa, magari sulla possibilità di fare un diverso e migliore uso di questa struttura, visto che ci sono molte famiglie in difficoltà. C’è un contratto tra la produzione che ha realizzato la struttura e la famiglia che ha ricevuto la casa. La famiglia Magrini è di fatto la destinataria di una donazione, atto che dovrebbe essere stato formalizzato all’inizio del 2014 e quindi sono gli unici possessori dell’immobile. Secondo una clausola, hanno l’impegno di sfruttare l’abitazione per almeno un anno e solo dopo potranno decidere se continuare a risiedere lì.