Rapagnano, imbraccia il fucile e spara alle gambe del vicino

Lite per i cani, Enrico Morelli arrestato per tentato omicidio. Emilio Sobrini operato, è fuori pericolo

Fucile, caccia, cacciatore: foto generica

Fucile, caccia, cacciatore: foto generica

Fermo, 8 agosto 2014 - Colto da un raptus omicida, dopo una banale discussione causata dalla presenza di alcuni cani, ha imbracciato il fucile e ha sparato al vicino. Un drammatico e folle pomeriggio di mezza estate, quello vissuto ieri nella periferia di Rapagnano, che ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Protagonisti della sanguinosa vicenda, Enrico Morelli, un agricoltore di 26 anni residente nella zona in cui si trova la rotatoria dell’incrocio per Monte San Pietrangeli, che ha vestito i panni dell’aggressore armato, e il suo vicino, Emilio Sobrini, un pensionato di 67 anni che vive con la moglie nella casa confinante.

Erano da poco passate le 15.30 quando Sobrini si trovava nel suo giardino per fare alcuni lavori di manutenzione. A un certo punto Morelli, infastidito dalla presenza dei cani del vicino, ha preso la sua carabina, è uscito di casa e ha esploso un colpo contro il 67enne, centrandolo alla gamba. Dopo aver sparato il giovane è fuggito, facendo perdere le sue tracce. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e della Croce Azzurra di Torre San Patrizio, che hanno trasportato il ferito al pronto soccorso di Fermo. Qui i medici hanno disposto l’immediato trasferimento dell’uomo in sala operatoria per estrarre il proiettile rimasto conficcato nell’arto. L’intervento e perfettamente riuscito e il 67enne è stato dichiarato fuori pericolo. Sul luogo della sparatoria anche i carabinieri della Compagnia di Montegiorgio, che hanno subito avviato le ricerche del fuggitivo, rintracciandolo poco dopo. 

Il giovane aveva occultato il fucile, che è stato ritrovato nel giro di un’ora. Si tratta di una carabina di piccolo calibro regolarmente denunciata. I militari sono riusciti a ricostruire la dinamica dei fatti e le cause dell’aggressione. Sembra che il giovane sia un tipo un po’ bizzarro e che siano bastate poche parole per scatenare tutta la sua furia. Sulla scena della sparatoria anche i carabinieri del reparto operativo di Ascoli Piceno per i rilievi scientifici. Il 26enne, dopo che gli inquirenti hanno ascoltato la versione fornita dai testimoni, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Ora si trova rinchiuso nel carcere di Fermo a disposizione del sostituto procuratore Luigi Ortenzi, che coordina l’inchiesta.