Colpo dal benzinaio, patteggiano

Un uomo e una donna lo avevano ferito con la pistola elettrica per sottrargli l’incasso

Monte Urano, la stazione di servizio (foto Zeppilli)

Monte Urano, la stazione di servizio (foto Zeppilli)

Fermo, 28 maggio 2015 - INCAPPUCCIATI e armati di pistola elettrica taser, avevano assalito un benzinaio, lo avevano tramortito con una scarica e gli avevano preso l’intero incasso della giornata. Dopo una rocambolesca fuga, prima con un’auto rubata e poi a piedi, erano stati catturati dai carabinieri. Per questo motivo Chaouki Khayat, un pregiudicato marocchino di 29 anni e Vanessa Mastrangelo, 31 anni, incensurata, conviventi ed entrambi residenti a Monte Urano, sono comparsi ieri davanti il collegio penale del tribunale di Fermo per essere processati per direttissima e per rispondere dei reati di rapina aggravata, lesioni, porto abusivo di armi e ricettazione.

Il marocchino, difeso dall’avvocato Luisa Di Ruscio, ha patteggiato una pena di tre anni e quattro mesi, mentre la ragazza, difesa dall’avvocato Giuliano Giordani, ha patteggiato due anni. Per quest’ultima, che è stata scarcerata, è stato tenuto conto delle attenuanti generiche e del fatto che abbia avuto un ruolo secondario nel colpo.

La rapina era stata messa a segno lo scorso 8 maggio all’orario di chiusura, nel distributore Esso di Monte Urano, lungo la provinciale Mezzina. I due, con il volto travisato da passamontagna, avevano immobilizzato un dipendente e, dopo avergli sparato con la pistola taser, lo avevano stordito. Approfittando dello stato di semincoscienza del benzinaio, gli avevano sottratto il marsupio contenente l’incasso di circa mille euro.

Messo a segno il colpo i banditi erano scappati a bordo di una Fiat Uno bianca, risultata rubata a Fermo. Una volta essersi diretti verso mare e raggiunto il distributore di benzina nei pressi dell’incrocio per Sant’Elpidio a Mare, avevano abbandonato la vettura ed avevano cercato di rubarne un’altra. Del tentativo di furto si era accorto il proprietario dell’auto e i rapinatori erano stati costretti a darsi alla fuga a piedi in un campo di grano adiacente. Nel frattempo, sul posto, erano sopraggiunti i carabinieri, che avevano inseguito i fuggitivi: era stata una corsa disperata quella del marocchino e della sua convivente, una corsa che però non è stata sufficiente per sfuggire ai militari dell’Arma. La refurtiva, circa 1000 euro, era stata recuperata e restituita al legittimo proprietario. Il benzinaio invece, era stato soccorso sul posto dai sanitari del 118 e poi trasportato all’ospedale «Murri» in ambulanza.