Inseguimenti e agguati a colpi di sciabola: quattro feriti, uno è grave

Regolamento di conti tra clan di magrebini per il controllo dello spaccio della droga. Notte di paura tra Fermo e Porto San Giorgio: cinque denunce per lesioni a mano armata e rissa

La polizia di Fermo ha denunciato cinque persone per lesioni a mano armata e rissa (foto d’archivio)

La polizia di Fermo ha denunciato cinque persone per lesioni a mano armata e rissa (foto d’archivio)

Fermo, 24 novembre 2014 - Un lunga scia di sangue che si è trascinata per tutta la notte tra Porto San Giorgio e Fermo e ha fatto registrare il drammatico bilancio di quattro feriti, di cui uno grave, e cinque persone denunciate per lesioni a mano armata aggravate e rissa. È accaduto nella notte tra sabato e domenica a causa di un cruento regolamento di conti tra magrebini per questioni legate al controllo dell’eroina sul territorio.

Tutto è iniziato poco dopo le 21 a Porto San Giorgio, in piazza Gaslini, dove quattro nordafricani hanno teso un agguato ad altri tre connazionali, accusati di aver commesso uno sgarro nei loro confronti. Lo scontro, con coltelli, bastoni e bottiglie, è stato violentissimo. Sul posto, avvisati dai residenti, sono intervenuti gli agenti della squadra volante del commissariato di Fermo, che, al loro arrivo, hanno trovato solo resti di bottiglie e macchie di sangue a terra. Nel frattempo, però, uno dei feriti, Jonesse El Hilate, marocchino di 27 anni, si è rifugiato presso la vicina pizzeria Pizza Express, in via Galliano, insieme ad un altro connazionale di 43 anni, Mohamed Tananne. Il titolare dell’esercizio commerciale ha subito allertato la polizia e il 118. Sul posto si sono recati anche i sanitari della Croce Azzurra di Porto San Giorgio, che dopo le prime cure al ferito, hanno condotto entrambi i nordafricani al pronto soccorso di Fermo, dove il più giovane è tutt’ora in osservazione a causa di un trauma cranico ed una sospetta emorragia interna.

A quel punto gli uomini della squadra volante hanno iniziato una lunga caccia a all’uomo e un giro di perlustrazione per tutta la città, ma senza alcun esito. In realtà la situazione non si era affatto tranquillizzata e gli scontri si erano spostati nel frattempo a Fermo. Gli amici di El Hilate e Tananne, per vendicare i loro compagni hanno effettuato un raid in via Santacroce – dove uno degli aggressori aveva cercato di rifugiarsi a casa di alcuni parenti – armati di sciabole e coltelli. È proprio in via Santacroce che si è consumato il più efferato fatto di sangue: Rachid Lassiri, marocchino di 47 anni residente a Fermo, è stato colpito con una sciabolata che gli ha mozzato di netto tre dita della mano, mentre un’altra gli ha provocato un taglio alla testa e un forte trauma cranico. L’uomo è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso di Fermo e quindi trasferito all’ospedale di Torrette, dove si trova attualmente ricoverato in prognosi riservata.

Insieme a lui sono giunti al ‘Murri’ i connazionali Joussef Lebhina, di 31 anni, e Joussef Ezzarualj, di 33. Il primo ha riportato una ferita lacero contusa al capo provocata da una bottiglia (aveva ancora i vetri conficcati in testa), al secondo invece sono state riscontrate ferite multiple da arma da taglio al viso, alla mano e al tronco. Sulla sanguinosa vicenda indaga la polizia di Fermo. Il sospetto è che si tratti di un regolamento di conti tra due bande di magrebini impegnate in una guerra per l’egemonia dello spaccio di stupefacenti sul territorio. L’episodio di ieri notte sarebbe legato agli arresti, effettuati tra Aversa e Porto Sant’Elpidio, con i quali era stata sgominata la banda dell’eroina killer. L’altro ieri notte c’era stato poi l’incendio doloso di un Fiat Panda a Fermo: probabilmente una ritorsione per il sospetto che un componente della fazione rivale avesse effettuato qualche soffiata per incastrare la concorrenza. L’impressione è che sia solo l’inizio di una sanguinosa guerra.

Fabio Castori