Liquami finiscono nell’Ete Morto

Guasto alla rete fognaria, scarichi della frazione sversati nel fiume

Liquami

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Sant’Elpidio a Mare (fermo), 2 ottobre 2014 – Una fogna a cielo aperto dalla quale escono liquami nauseabondi che si riversano nell’Ete Morto, spargendo un olezzo insopportabile e soprattutto sporcando l’acqua del fiume, che finisce in mare così com’è, visto che lungo il percorso non viene depurata. Sono mesi e mesi che i residenti di Casette d’Ete, gli agricoltori che hanno i terreni a ridosso dell’alveo del fiume, la società che utilizza il campo sportivo Brancadoro con i ragazzini e i loro genitori segnalano questa situazione all’Amministrazione comunale e al Tennacola senza ottenere niente.

«In Comune ci dicono che deve intervenire il Tennacola; al Tennacola che per risolvere il problema occorre un intervento per ripristinare la tubatura, ma che per farlo occorre lavorare sulla scarpata, che è ancora friabile, per cui va sentito e coinvolto il genio civile e via così. Ogni ente scarica sull’altro — spiegano i residenti — e intanto ci ritroviamo così». E l’esasperazione cresce. «È una cosa vergognosa dover vedere quel tubo che getta in continuazione i liquami dell’intera frazione nell’Ete Morto. Possibile che nessuno ritenga di dover fare qualcosa? Più la situazione perdura nel tempo, più peggiora e per sistemare la rete fognaria ci vorranno fior di soldi», dice un agricoltore. Racconta che la rete fognaria ha cominciato ad avere dei cedimenti nel corso dell’alluvione di circa un anno fa, quando ancora una volta il fiume si era ingrossato e gli argini, ancora troppo vulnerabili per la mancanza di vegetazione che potesse trattenere il terreno, avevano ceduto vistosamente, facendo spezzare le tubature e lasciando una parte del tubo scoperto. Tutte situazioni che sono state prontamente segnalate agli enti di riferimento, ma il tempo passa e non cambia un bel niente.

«Quando i ragazzini vengono ad allenarsi o quando c’è da giocare la partita in casa, è impossibile riuscire a stare qui al campo, tanto è nauseabonda la puzza. Non ci fa respirare», lamentano i genitori dei giovani calciatori che si allenano nel campo sportivo Brancadoro, il quale si trova proprio di fronte alla fogna a cielo aperto. Male la fogna, peggio il fatto che riversi i liquami nel fiume, ancora peggio che non ci sia un depuratore da lì al mare. Da ultimo la beffa: «Ma i contribuenti hanno mai controllato le bollette del Tennacola? Paghiamo per un servizio di depurazione che invece non c’è per niente».