Sevizie sul padre 80enne, imprenditore nei guai

L’anziano sarebbe stato segregato per lungo tempo, ma non ha sporto denuncia

Le indagini sono state fatte dai carabinieri (foto archivio)

Le indagini sono state fatte dai carabinieri (foto archivio)

Sant' Elpidio a Mare (Fermo), 22 agosto 2014 – Una vicenda agghiacciante che ha visto protagonista un insospettabile imprenditore di Sant’Elpidio a Mare, autore di una lunga serie di sevizie nei confronti del padre 80enne. Una vicenda piovuta come un fulmine a ciel sereno e che ha lasciato attoniti vicini e residenti, che conoscono quell’imprenditore come una persona rispettabile e incapace di fare del male. Invece costringeva il genitore a lavorare nella sua azienda, isolandolo e rinchiudendolo in casa e facendolo mangiare solo come un cane.

La terribile realtà è emersa a seguito di un’indagine dei carabinieri della Compagnia di Fermo, culminata con una misura cautelare di allontanamento dalla propria abitazione nei confronti di un imprenditore elpidiense di 50 anni titolare di un tomaificio. L’ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Fermo, Marcello Cozzolino, è stata notificata ieri mattina dai militari dell’Arma.Tutto è iniziato il giorno in cui l 'anziano genitore è giunto al pronto soccorso di Fermo con lesioni in diverse parti del corpo, giudicate dai medici guaribili in venti giorni.

Una prognosi importante e grave per i sanitari a cui l’80enne ha dato spiegazione, raccontando le sue condizioni di vita nella casa che condivideva con il figlio. A quel punto sono scattate le indagini dei carabinieri a seguito delle quali sono venute a galla minacce, violenze fisiche e psicologiche con le quali l’imprenditore costringeva il padre a lavorare in azienda nonostante la veneranda età. Quando l’80enne ritornava a casa, poi, la situazione addirittura peggiorava: l'anziano veniva chiuso in una stanza isolata dal resto del mondo, dove consumava anche i pasti. Venuti a conoscenza dell’inquietante realtà, gli investigatori hanno interrogato il figlio, che si è giustificato sostenendo essere una prassi consolidata il fatto che in un'impresa a gestione familiare tutti siano chiamati a fare la loro parte. Riguardo alle sevizie domestiche e all’isolamento nel quale il genitore veniva tenuto, non ha saputo però fornire spiegazioni. L’indagine, come accade in questi casi, è stata avviata d’ufficio dalla Procura della Repubblica di Fermo, in caso contrario l'anziano genitore, in completo stato di soggezione, non avrebbe mai denunciato il figlio.