"Agguato alla moglie, gesto premeditato". Mano dell’operaio armata dalla gelosia

Lei lo aveva già denunciato per minacce. Il giallo della pistola sparita FOTO Sangue nel campeggio

Il luogo del tentato omicidio

Il luogo del tentato omicidio

Fermo, 19 agosto 2014 - È una lucida follia quella che ha armato la mano di Roberto Paglia, l’operaio 49enne di Foligno che domenica sera ha sparato alla moglie mentre si trovava in vacanza al camping Spinnaker (fotodi Marina Palmense. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, infatti, l’aggressione a colpi di pistola subita da Adela Micaela Balaie, 39 anni, di origini romene, sarebbe stato un gesto motivato dalla gelosia, premeditato e progettato da tempo. Nel primo pomeriggio dell’altroieri l’uomo è partito armato dall’Umbria per raggiungere il camping dove la moglie era in vacanza con il figlio, con il chiaro intento di scaricarle addosso il caricatore di un’automatica calibro 9. Il 49enne ha quindi avuto tutto il tempo del viaggio per pensare e ripensare a quello che stava per fare. La pistola usata per la truce aggressione non è stata ancora ritrovata: carabinieri e polizia, che indagano sulla vicenda, non escludono che un complice di Paglia possa averla fatta scomparire. 

Cinque i proiettili che hanno raggiunto la donna al tronco e al viso, ma molti di più quelli esplosi in quel tranquillo vialetto del camping. Dall’auto dell’uomo, che il sostituto procuratore di Fermo Nadia Caruso ha posto sotto sequestro, i militari dell’Arma hanno recuperato un caricatore, alcuni bossoli e altre cartucce. Ieri intanto il gip del tribunale di Fermo ha convalidato l’arresto del 49enne folignate, che resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. La pistola che ha sparato, una calibro 9, non poteva essere detenuta da Paglia, in quanto nel 2012 aveva ricevuto un provvedimento di divieto al porto di armi, in seguito alle diverse denunce per minacce presentate dalla moglie. L’ultima risale alle scorse settimane. I due, infatti, avevano avviato la procedura di separazione legale e fino all’altroieri si erano alternati in vacanza con il figlio 13enne, per fortuna non presente al momento dell’aggressione.

Il ragazzino ieri è stato affidato alla zia. Restano gravi le condizioni della 39enne di origini romene colpita da cinque proiettili, che si trova ricoverata all’ospedale regionale di Torrette con ferite multiple alla testa e al torace. Nel pomeriggio la donna è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico ad un polmone. Erano da poco passate le 21 di domenica quando i due hanno iniziato a discutere. Il battibecco è degenerato nel giro di pochi attimi e l’uomo ha impugnato la pistola, esplodendo diversi colpi contro la moglie. Un turista, che ha assistito alla scena da lontano, ha immediatamente lanciato l’allarme e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, coadiuvati dagli operatori della Croce Azzurra di Porto San Giorgio. La donna, le cui condizioni sono subito apparse disperate, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Fermo, dove i medici, dopo aver temporaneamente stabilizzato la situazione, hanno disposto il trasferimento ad Ancona.