Montegranaro (Fermo), 9 maggio 2011 – "QUESTA settimana entrante è la più importante della stagione per la Sutor". Lo sostiene il suo allenatore, Sharon Drucker. In effetti si giocano le ultime due gare di campionato con in palio per la formazione di Montegranaro la certezza di restare in serie A. Dovrà vedersela giovedì a Varese con la Cimberio e domenica al PalaSavelli con l’Angelico Biella.

Rasserenati dal successo del primo maggio con la Lottomatica, successo che ha rialzato un po’ la loro autostima ridotta ai minimi termini dopo la disfatta subita a Teramo, i gialloblù in questi giorni sono stati impegnati in allenamenti molto intensi, tra i quali un’amichevole con la Virtus Bologna. E’ finita 101-89 per i bolognesi. Ma ciò che interessava al coach non era il punteggio, bensì conoscere sempre di più e meglio la squadra, alla cui guida è da appena due settimane. In tale ottica lo stop del campionato per la disputa della Final Four di Eurolega è stato utile. "Non utile, ma utilissimo — ammette il coach —. In questi giorni il processo di conoscenza tra i giocatori, e tra loro e il sottoscritto, è andato avanti. L’amichevole con Bologna è servita a questo, oltre che a migliorare il nostro modo di stare in campo, il nostro sistema di gioco". Dopo il successo sulla Roma il vantaggio in classifica della Sutor rispetto alle inseguitrici è di 4 punti: fatti due conti, basterà una vittoria per la salvezza.


Bisognerà aspettare l’ultima partita in casa contro Biella per assicurarsela?
"Il mio principale obiettivo è che la squadra giochi allo stesso modo tanto in casa che fuori — risponde coach Drucker —. Questo è un aspetto fondamentale per riuscire a vincere le prossime due gare. In effetti il successo sulla Lottomatica ci ha fatto fare un grosso passo in avanti. Però non è sufficiente, per cui ci stiamo preparando al meglio per battere prima la Cimberio Varese a domicilio, poi l’Angelico Biella a casa nostra".

 
Nella gara contro Roma lei ha avuto modo di assaporare il calore del PalaSavelli. Che gliene pare?
"L’atmosfera mi è piaciuta molto. Al tempo stesso sono stato anche molto contento, perché sia io che il pubblico abbiamo potuto ammirare una squadra vera, fatta da giocatori che si buttano in mezzo al campo, che lottano su ogni pallone, che saltano su ogni rimbalzo. Questo è entusiasmante. Forse i giocatori erano abituati a sentire il calore del PalaSavelli e non si sono meravigliati più di tanto. Per me che invece lo gustavo per la prima volta è stato piacevolissimo ed emozionante".

 
Lei è abituato ad allenare in grandi città; come si trova, invece, in una cittadina di provincia come Montegranaro?
"Il paese è piccolo, questo è vero. In compenso però vi si respira un’aria molto bella, oltre che salubre".