Giovedì 18 Aprile 2024

Tarlo asiatico ‘indemoniato’. Duemila piante da abbattere

Aumentano gli alberi malati e quelli potenzialmente a rischio

Tarlo asiatico, taglio degli alberi (foto Carassi)

Tarlo asiatico, taglio degli alberi (foto Carassi)

Fermo, 13 dicembre 2014 - Nell’entroterra fermano è scattata la lotta per debellare l’Anoplophora Glabripennis, più comunemente definito tarlo asiatico del fusto. Le piante da abbattere sono diventate 2.000. Il Consorzio di Bonifica ha iniziato da due giorni gli abbattimenti delle piante infestate dal temibile insetto. In accordo con la Provincia e sotto il coordinamento dei tecnici del Servizio fitosanitario regionale dell’Assam, una ditta specializzata ha tagliato le prime piante infestate, trasportando i tronchi al centro di raccolta, dove verranno trattate e sottoposte a cippatura (riduzione in scaglie di pochi centimetri).

I comuni maggiormente interessati sono Magliano di Tenna e Grottazzolina, ma il focolaio si è allargato anche a Montegiorgio e Rapagnano e l’area di attenzione si è ulteriormente estesa, coinvolgendo anche Belmonte Piceno, Fermo, Monte Giberto, Montottone e Ponzano di Fermo. Le piante che dovranno essere abbattute sono complessivamente circa 2.000, ricadenti sia su terreno pubblico che privato, di cui circa 900 attaccate dal tarlo asiatico, le restanti sane, ma essendo all’interno del raggio di 50 metri da quelle già infestate, e quindi potenzialmente veicoli di proliferazioni dell’insetto, subiranno uguale destino. La tempestività degli interventi è fondamentale per evitare che quest’insetto si diffonda, con grave danno per l’ambiente.

Per questo il Consorzio di Bonifica invita alla massima attenzione, e mette a disposizione il proprio call center (0721-31816) per eventuali segnalazioni. «Ci confrontiamo con un grave problema fitosanitario che ha già interessato alcune regioni – spiega l’amministratore straordinario del Consorzio Claudio Netti - e già all’attenzione dell’Unione europea che ha inviato suoi ispettori. Facciamo tesoro di alcune esperienze regionali che hanno richiesto la partecipazione dei cittadini al monitoraggio dell’infestazione e ci siamo resi disponibili ad operare sotto la direzione dell’Assam. L’assessorato all’agricoltura Maura Malaspina, ci ha chiesto un intervento rapido, e noi abbiamo iniziato il lavoro».

Secondo un primo censimento del Servizio fitosanitario regionale sono principalmente sei le specie autoctone attaccate dal tarlo: olmi, aceri, betulle, pioppi, salici e ippocastani. Specie che si trovano diffuse a macchia di leopardo su tutto il territorio: lungo le strade, i fossi, torrenti e corsi d’acqua, ma anche nei giardini di casa e terreni agricoli. E’ importante, fanno sapere i tecnici dell’Assam, evitare interventi “fai da te”, spostare al di fuori della zona infestata il legname per evitare l’ulteriore diffusione dell’insetto.