Giovedì 25 Aprile 2024

Il fiume Tenna sotto casa. «La piena ci spazzerà via»

Campiglione, i residenti lanciano l’allarme: «Rinforzate gli argini»

I residenti temono che la piena possa investire le loro case (foto Zeppilli)

I residenti temono che la piena possa investire le loro case (foto Zeppilli)

Fermo, 16 dicembre 2014 - Una volta le nuvole si vedevano in montagna, poi piano arrivavano sopra al fiume e scaricavano acqua, il giusto. Oggi quasi non si fa in tempo a vederle ché già arriva una bomba d’acqua e quel fiume che si guardava scorrere poco lontano da casa si gonfia e fa davvero paura. Fa paura in particolare a chi vive a due passi dal Tenna, alla periferia di Fermo, sotto al ponte che va verso Campiglione. Le case sono state costruite qui negli anni Sessanta, quando c’erano la diga, i cestoni a proteggere gli argini e il tempo non faceva (quasi) mai le bizze. La prima grande alluvione ci fu nel 1977 e già si cominciava a capire che qualcosa stava cambiando. Chi vive qui oggi ha alzato la guardia: le notizie delle alluvioni e dei disastri e dei morti capitati in giro per l’Italia non fanno dormire tranquilli quelli che abitano da queste parti, vicino all’argine, e a quel fiume Tenna guardano ormai con sempre maggiore timore.

Racconta un residente che vive in una di quelle case costruite con grandi sacrifici: «Lo conosciamo il fiume, lo vediamo da sempre. Ho piantato i pioppi che oggi sono alberi alti e tengono uno degli argini. Abbiamo visto cambiare il clima e purtroppo anche il fiume. Abbiamo visto interventi per rattoppare i problemi e i problemi che restano e che peggiorano». Da qualche tempo chi vive nelle case a ridosso del Tenna osserva i rami che ostruiscono i passaggi sotto i piloni del ponte, la ghiaia che è stata messa a rafforzare soltanto un argine, che sembra mandare il fiume verso le case indisturbato. «Abbiamo mostrato foto di situazioni preoccupanti – spiega un’altra residente –. Siamo andati dalla Protezione civile e ci siamo sentiti rispondere che non ci sono i soldi. Siamo andati in Provincia e anche qui ci hanno detto che c’è poco da fare».

«Semmai, ci hanno detto, ‘potete provare a tagliare voi i rami in eccesso, se chiedete il permesso’. Ma scherziamo? – protesta la donna – Noi abbiamo il diritto di vivere qui e di stare sereni in casa nostra. Abbiamo delle persone anziane in casa e ogni volta che vedono il fiume che si ingrossa si angosciano. Non possono pensare di venire qui solo per dirci di salire ai piani alti quando ci sono le emergenze e le alluvioni. Parlano tanto di prevenzione, di risorse stanziate e di fiumi messi in sicurezza in tutta la provincia. Da qui non ne abbiamo la percezione; anzi, veniamo liquidati come rompiscatole. Ma noi il fiume lo conosciamo, lo viviamo da sempre. Oggi la pioggia, ormai lo sappiamo fin troppo bene, arriva all’improvviso e non ti dà nemmeno il tempo di scappare via. E siamo stanchi di avere paura, possibile che nessuno possa fare qualcosa per farci sentire al sicuro?» I residenti chiedono che si facciano interventi seri e duraturi per evitare poi di piangere le disgrazie. «Bisogna rinforzare gli argini con grandi massi – dicono – per evitare che l’acqua della piena arrivi nelle nostre case e spazzi via ogni cosa».

Angelica Malvatani