Ubriaco picchia la moglie e il cognato

Caos nella notte in via Recanati: 29enne arrestato e ricoverato in psichiatria

Whisky

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Fermo, 22 agosto 2014 - E' tornato a casa completamente ubriaco e dopo aver riempito di botte la moglie, il cognato e aver tentato di far bere del whisky al figlioletto di un anno e mezzo, ha impugnato un coltello è si è inferto decine di colpi. Una notte d’inferno quella vissuta da una famiglia che vive in via Recanati, nel centro storico, e che è terminata con l’arresto e il ricovero coatto in psichiatria di M.K., un tunisino di 29 anni clandestino in Italia.

Tutto è iniziato poco dopo le 21, quando il giovane extracomunitario, dopo aver alzato troppo il gomito, ha fatto rientro nella sua abitazione, dove ad attenderlo c’erano la moglie di 41 anni e il figlioletto di 18 mesi. Il 29enne ha iniziato a discutere e ad inveire contro la coniuge, dando il via ad un’escalation di violenza durata per più di quattro ore. Dalle parole è passato ai fatti, riempiendo la moglie di botte, per poi prendersela con il cognato 17enne giunto nel frattempo in aiuto della sorella. Dopo aver picchiato anche lui, il giovane tunisino si è accanito contro il bambino: ha preso una bottiglia di whisky e ha cercato di fargli bere il contenuto. La madre, con un gesto disperato, è riuscita ad impedirlo, ma gli è costato un nuovo pestaggio.

A quel punto i vicini, attirati dalle disperate grida della donna, hanno allertato il 113. Sul posto è subito intervenuta una pattuglia della squadra volante del commissariato di Fermo. Il tunisino, saputo dell’arrivo dei poliziotti, ha impugnato un coltello, minacciando di fare una strage, poi, colto da un raptus autolesionistico, si è inferto decine di colpi in diverse parti del corpo. Gli agenti, però, sono riusciti a bloccarlo e ad arrestarlo.

Visto lo stato confusionale in cui versava, per lui è stato disposto il trattamento sanitario obbligatorio e il ricovero nel reparto di psichiatria del "Murri". L’extracomunitario dovrà ora rispondere del grave reato di maltrattamenti in famiglia. Oggi il sostituto procuratore di Fermo, Luigi Ortenzi, che coordina le indagini, deciderà anche gli eventuali provvedimenti da assumere per salvaguardare la moglie, suo fratello e il bimbo. Non è escluso che oltre alle accuse a cui il giovane tunisino verrà chiamato a rispondere, non scatti una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla coniuge e di allontanamento dalla casa familiare.