Giovedì 25 Aprile 2024

Vitali Rosati: «Agostini incompatibile, ora deve dimettersi»

Porto San Giorgio: mozione in Consiglio. Ma l’ex sindaco ribatte: conflitto di interessi inesistente

Il consigliere comunale Gualberto Vitali Rosati (foto Sebastiani)

Il consigliere comunale Gualberto Vitali Rosati (foto Sebastiani)

Porto San Giorgio, 25 novembre 2014 - Il consigliere comunale Gualberto Vitali Rosati chiederà le dimissioni dal Consiglio dell’ex sindaco Agostini nella seduta in programma giovedì. Gliene darà occasione una mozione con la quale chiede all’Amministrazione comunale di «verificare la compatibilità della carica di consigliere con la posizione dell’avvocato Agostini in molti contenziosi contro il Comune». Gli chiederà di dimettersi perché, secondo lui, «non si rappresentano i cittadini tentando di arrecare danno all’ente pubblico e vantaggio alla professione». Vitali Rosati cita casi in cui Agostini ha patrocinato cause contro il Comune, partendo da quello da lui ritenuto più famoso. «Nel 2009 – racconta – l’allora Giunta Agostini, evitando una gara che avrebbe potuto offrire condizioni economiche migliori, assegna ad una certa ditta la concessione di spazi per dieci cartelloni pubblicitari 6x3 per 10 anni a fronte del pagamento una tantum di 30mila euro, subito spesi. I vigili urbani accertano che la ditta ha installato i cartelloni in modo irregolare e Agostini, nel frattempo eletto consigliere di opposizione e avvocato della ditta a cui la sua Giunta aveva dato la concessione, si oppone al verbale della polizia municipale. Quando la prefettura rigetta l’opposizione, la impugna di fronte al giudice di pace. Questo è solo un caso che mostra l’attitudine a sfruttare il proprio ruolo a vantaggio della professione». Altri casi riferiti da Vitali Rosati: la causa di un cittadino ad ostacolo di un’opera pubblica, l’impatto acustico di uno chalet, un risarcimento danni per un incidente, la causa di privati per il dragaggio al porto, la difesa di un dipendente comunale accusato di appropriarsi delle elemosine al cimitero.

Agostini risponde a spron battuto che è l’ennesima congiura per farlo fuori, politicamente s’intende, «sollevando un inesistente questione di conflitto di interessi». Smentisce poi di aver mai concesso l’installazione di cartelloni pubblicitari («lo ha fatto la Giunta e non ero presente») e di essere il difensore del concessionario contro il Comune.