Al Bano: «Orgoglioso di cantare in una città così ricca di cultura»

Intervista alla vigilia del concerto di venerdì 11 dicembre al Teatro Nuovo

Al Bano fra Stefano Govoni e Tony Labriola della Sdt Eventi

Al Bano fra Stefano Govoni e Tony Labriola della Sdt Eventi

Ferrara, 8 dicembre 2015 - «Sono all’aeroporto di Zurigo e mi sto imbarcando sul volo per Roma, ci possiamo sentire verso le 13?». E puntualmente, all’orario convenuto, Al Bano risponde al cellulare, il cui numero ha accettato che venisse dato per l’intervista dietro la rassicurazione che non si parlerà né dei figli, né della ex moglie. Insomma, solo una chiacchierata in attesa del concerto in cartellone al Teatro Nuovo venerdì prossimo. Uno spettacolo che approderà nella nostra città grazie a una promessa fatta («se c’è il posto giusto e la data libera, io sono disponibile») a Tony Labriola e Stefano Govoni della Sdt Eventi, autori di una versione in musica del ‘Padre Nostro’ che il cantante pugliese ha accettato di incidere.

Come mai a Zurigo?

«Sono andato per il vino, e naturalmente anche per l’olio, che produco a Cellino San Marco. Già da un po’ un mio amico ha aperto un’enoteca che vende solo i miei prodotti e devo ammettere che sta andando alla grande. Così ogni anno, sempre per l’Immacolata, faccio un salto là».

Mi ha spiazzato: pensavo fosse stato in Svizzera per un concerto.

«Questa volta invece era per l’altro motivo che riempe la mia vita lavorativa. Investo nelle mie due grandi passioni che sono il canto e la terra».

Adesso invece è a Roma per le prossime puntate della trasmissione televisiva ‘Così lontani e così vicini’.

«Sì, stiamo filmando uno dei 24 casi che andranno in onda dal 20 gennaio. Questa è già la terza serie: prima con la signora Parodi, poi con la signora Perego ed ora con la signora Power. Tutte e tre con la lettera P».

Ah, se mi parla lei di Romina, mi fa venire meno alla parola data. Solo una domanda: vi rivedremo insieme sul palco?

«Certo, abbiamo in programma un tour, un disco, la trasmissione e... niente altro».

Veniamo al concerto di venerdì: i bene informati assicurano che è la prima volta che tiene uno spettacolo a Ferrara.

«Confermo! Anche se negli anni Sessanta mi sono esibito spesso nella zona in occasione delle Feste dell’Unità. Poi oltre a Labriola e Govoni, ho lì un un mio amico: Ellade Bandini. Davvero un grande che alla batteria ha suonato con me per una decina d’anni».

Non è tutto. C’è una terza cosa che la lega alla nostra città: il professor Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell’ospedale pediatrico del Bambino Gesù di Roma, del cui progetto ‘Vite coraggiose’ lei è testimonial.

«Questo proprio non lo sapevo. Ma sarà al concerto? Ci siamo conosciuti qualche giorno fa quando abbiamo presentato la canzone di cui ho composto la musica, sul testo di Fabrizio Berlincioni, che accompagnerà la campagna per la ricerca delle malattie rare. Dallapiccola le ha definite ‘malattie orfane’ perché non si sa da dove nascono. A questo punto, però, trovo io il quarto legame che mi unisce a Ferrara: da buon italiano amante dell’arte, non posso non essere orgoglioso di esibirmi in una città così ricca di cultura».

Isabella Cattania