Mercoledì 24 Aprile 2024

Alan Fabbri, capitano alla buona: «Bondeno, nuova Pontida»

Viaggio nel paese del nuovo consigliere regionale del Carroccio, l’anti Bonaccini VIDEO: "Vado in Regione ma qui ci lascio il cuore"; I genitori ad Alan Fabbri: attento e guardati dagli amici

Bondeno, il consigliere del Carroccio Alan Fabbri con i genitori

Bondeno, il consigliere del Carroccio Alan Fabbri con i genitori

Bondeno (Ferrara), 28 novembre 2014 - Ma avrà pure un difetto. In piazza, nei bar, dal barbiere: stessa reazione. Alla domanda pensionati e trentenni restano senza argomenti. «È un bravo ragazzo, un bravo sindaco, un tipo alla buona. E’ uno di noi». Persino imbarazzante fare domande a Bondeno, poco meno di 15mila abitanti nel Ferrarese. Qui Alan Fabbri, 35 anni, capitano della Lega nord, governa dal 2009. Si prepara a lasciare – decade – per guidare l’opposizione in Regione. Sarà l’anti Bonaccini.

La minoranza con Giovanni Nardini, Pd, attacca: «Che fine ha fatto la riconversione dell’ex zuccherificio? Quattro anni di promesse al vento». Eppure... La prima volta al ballottaggio l’ingegnere con il codino ha preso il 57%. A maggio ha umiliato gli avversari con un 64 e spiccioli a 31. Alle regionali di domenica – le elezioni degli astensionisti – ha sfiorato il 64. Traditore perché va via? «No, ci farà contare di più». Intanto lui sogna una Pontida emiliana. «Bondeno è il cuore della Val Padana. Potrebbe essere il posto adatto». Non si offende nemmeno se gli dicono: nessuno sa chi, pensavano di votare Salvini.

In Comune alle 9 c’è già la fila. In coda anche due terremotati. Spot: «La gente del cratere non deve pagare le tasse. In due anni e mezzo ha ricostruito uno su quattro. A Bondeno abbiamo ancora 950 persone fuori casa. Troppa burocrazia nel sistema». A Finale lo vorrebbero commissario alla ricostruzione. Per strada lo salutano tutti. Tra parentesi: qui non c’è ombra di strisce blu, «e perché mai dovrei metterle, c’è così tanto posto!». C’è gente che comincia a sbracciarsi quando è ancora a duecento metri. Fabbri cammina, saluta, parla al telefono, legge i messaggi e risponde. Così multitasking da far girare la testa anche alla storica segretaria Sonia Chierici, in lacrime quando ha saputo che se ne va. Non teme di perdere il Comune in primavera? «Ma no». Di diventare «un fighetto della politica»? Risata, «a Bondeno tornerò sempre». Lega 9, FI 2. Andrà a fare il capo dell’opposizione o ci saranno beghe con gli alleati, magari c’è chi ha preso un mare di preferenze e le vorrà far valere... Sguardo eloquente: «La Lega è il secondo partito in Emilia Romagna. Non abbiamo fatto gli aperitivi per tre preferenze. In campagna elettorale siamo una macchina da guerra. Ora vogliamo sbloccare la Cispadana e la burocrazia del terremoto. In Regione non sono abituati a gente come noi. Giovani, persone normali».

Meno avvocati e più cassintegrati? «Anche studenti, ingegneri, agricoltori... Un avvocato c’è, in Romagna». Per la Lega è un’altra nazione. Indennità da sindaco, «2.100 euro netti». Da consigliere regionale semplice più di 5.000... «Daremo il 15% al partito». Cosa dice su auto blu, vitalizi, rimborsi? Spiccio: «No, no e no». Un’altra chiamata. «Bene grazie, sono a Bondeno. E poi non è che vado in Vietnam!». Ancora: «Ciao Filippo! Il bambino, sta bene? Sì sì è vero, siamo gli unici ad aver parlato di agricoltura. Lo dici a me, sono figlio di agricoltori!».

Un salto da babbo Fabrizio e mamma Angela, l’auto è una Punto bianca «da cantiere», la casa un’azienda agricola a Burana. L’album: lei era comunista, è arrivata alla Lega per amore del figlio. Come il marito, in origine democristiano, il padre Giampietro partigiano bianco. Alla parete ecco il capitano leghista a sei mesi con il fratellino, Stefano ‘Feffo’ ha 28 anni. Foto nei cassetti: Alan senza codino, mentre suona il basso o lavora in campagna. Il papà lo saluta così: «Ocio, stai attento. Gira con la schiena vicino al muro. Perché gli amici...». La mamma: «Ti possono fregare». Sarà un fuoco di paglia? «Ma no, fa politica da 16 anni, sarebbe già sparito. Siamo orgogliosi ma abbiamo anche paura che possano fargli del male». Alan, avete prosciugato FI, siete condannati all’opposizione? «Forse non c’è bisogno di nessun altro. Oggi, non abbiamo i numeri. Domani...».