Il tragico destino di Vladut, è annegato come il fratello

Lido Estensi, dolore e cordoglio per il giovane romeno scomparso

Un bagnino (foto di archivio Zani)

BAGNINI RACE 2014.

Lido degli Estensi (Ferrara), 28 giugno 2016 - Il giovane Vladut Vasile Savin  è morto come suo fratello, inghiottito dall’acqua. Il 22enne romeno – residente a Cerea (Verona) – che domenica mattina è annegato a Lido degli Estensi è morto in acqua assieme al dolore per un fratello che annegò, qualche anno fa, nello stesso modo. Il quadro che emerge dalle indagini svolte dalla capitaneria di Porto Garibaldi è sempre più chiaro.

Vladut non sapeva nuotare e nonostante questo aveva provato a scendere in acqua. Una prima volta, poi la seconda, la terza. Ed è stato in uno di questi frangenti che, probabilmente per una congestione, non è più riemerso. Gli amici che erano con lui lo hanno cercato ma, come spiegano gli esperti della capitaneria, per uno che non sa nuotare basta una boccata di acqua salata per perdere l’orientamento. Da lì l’effetto domino che dura una manciata di secondi e la catena di gesti che porta a fondo. Vladut ha provato a fare leva su quello che, in gergo, si chiama senso di fame d’aria.

Ma nulla: la spossatezza, la paura, la perdita del senso di orientamento hanno portato il corpo verso il fondo. «Ieri è stata una giornata tremenda. Anche se fai un lavoro come il nostro e alle tragedie come queste dovresti essere preparato, è sempre molto doloroso e si resta profondamente scossi dal vedere una giovane vita spezzata». È addolorato Francesco Corradi, responsabile dell’Alto Adriatiko, la società che si occupa dell’assistenza ai bagnanti nel tratto di mare in cui è avvenuta la tragedia. Con lui lo staff dei bagnini di salvataggio dei bagni limitrofi, Michelangelo Volpe, Fabio Tomasi e Giovanni Castagnoli che dalle loro postazioni tra il Bagno Italia, Dorian, Diamond e Marte, sono intervenuti prontamente anche se purtroppo i giochi erano già fatti.