Colpi nelle gioiellerie: in manette la ’banda del 22’

Il 22 del mese era il giorno preferito per le rapine nel Ferrarese. Agivano in 'doppia coppia', una distraeva il negoziante, l'altra ripuliva le vetrine. Arrestati dai carabinieri due uomini e una donna fra Bologna e Gonzaga

Gioielli nella vetrina di una gioielleria (foto di repertorio)

Gioielli nella vetrina di una gioielleria (foto di repertorio)

Ferrara, 15 settembre 2014 - Dalle prime ore di oggi, a Gonzaga e Bologna e’ in corso una operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Ferrara, che sta dando esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare a carico di 3 soggetti, due uomini ed una donna, ritenuti responsabili di alcuni colpi a gioiellerie estensi, e non solo. Erano definiti ’la banda del 22’ perché prediligevano il giorno 22 del mese per colpire. Il provvedimento e’ scattato su richiesta della procura di Ferrara, dopo le indagini tecniche dei carabinieri di Copparo. All’operazione, denominata “Doppia coppia”, hanno preso parte circa 30 carabinieri dei reparti dell’Arma di Ferrara e delle province di Bologna e Mantova.

Il nome dell'operazione deriva dal fatto che colpivano in doppia coppia, una distraeva il gioielliere di turno, l'altra arraffava tutto. La 'banda del 22' era composta da cinque persone, tre arrestate e due denunciate. La loro specialita' erano i furti nei negozi di preziosi e lo facevano con una tecnica collaudatissima, visto che gli arrestati avevano alle spalle furti messi a segno nel Nord e Centro Italia, in Emilia-Romagna a Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna; in Liguria a Genova, in Lombardia a Mantova, in Umbria a Perugia.

Il 22 febbraio il primo colpo contestato alla banda di giostrai, che porto' via monili per 6.000 euro dalla Bottega Orafa di Portomaggiore e altri 7.000 euro in oro dalla gioielleria Aguiari di Portomaggiore. A complicare le indagini, partire dalle denunce di Portomaggiore,  il fatto che iostrai si spostano spesso, con diversi cambi di auto. La svolta e' arrivata il 4 giugno, quando quattro dei cinque componenti della banda sono stati arrestati in flagranza dopo il furto alla gioielleria Pimpinati di Codigoro. Fuori, ad aspettarli, c'erano i carabinieri. In quell'occasione i quattro erano stati processati e condannati per direttissima, e poi rimessi in liberta'. 

Le indagini hanno portato ad attribuire ai cinque componenti altri colpi: oltre a quelli di Portomaggiore e Tresigallo, un altro furto a Casalgrande (Reggio Emilia), messo a segno a gennaio, ancora una volta il giorno 22. Inoltre il giorno stesso dell'arresto, il 4 giugno, avevano tentato altri due furti a Mesola e Copparo. Gli elementi raccolti, come hanno spiegato il comandante della Compagnia di Copparo, capitano Fabrizio Gubbiotti, e il comandante del Norm di Copparo, luogotenente Domenico Marletta, hanno permesso al pm Savino di chiedere e ottenere dal gip Silvia Marini tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguite oggi a Gonzaga (Mantova) e Borgo Panigale, alla periferia di Bologna. In carcere sono finiti Alessandro Cancelli, 36 anni, nato a Siena e residente nel campo nomadi di Padova, ritenuto il capo della banda; Chantal Argentini, 22 anni, nata a Scandiano (Reggio Emilia) e residente nel campo nomadi di Parma; Anthony Piatti, 28 anni, nato a Scandiano e residente a Brescia, tutti gia' conosciuti dalle forze dell'ordine.

In piu' sono state indagate a piede libero S. M., 29 anni, gia' arrestata il 4 giugno, e B.M., 22 anni. Le loro foto sono state diffuse su tutto il territorio, soprattutto nel Nord Italia, dove si sospetta abbiano compiuto altri furti. Sono inoltre in corso accertamenti su un colpo perpetrato con modalita' simili il 6 settembre ai danni della gioielleria Tebaldi di Ferrara.