«Pallacanestro Ferrara, la mia volontà è quella di continuare a crescere»

Il presidente Bulgarelli rassicura i tifosi: «La vostra lettera dimostra l’affetto che provate per la squadra»

Fabio Bulgarelli all’incontro con i tifosi

Fabio Bulgarelli all’incontro con i tifosi

Ferrara, 25 maggio 2015 - Nel pomeriggio il presidente della Pallacanestro Ferrara Fabio Bulgarelli ha incontrato in un confronto pubblico al Pala Hilton Pharma una delegazione di tifosi che nei giorni scorsi, anche tramite una lettera ‘ufficiale’, aveva espresso apprensione per il futuro della franchigia, dopo l’improvviso cambiamento di direzione rispetto alle dichiarazioni delle ultime settimane, e per il possibile abbandono di alcuni sponsor. Pubblichiamo l’intervento di Bulgarelli.

«Partiamo col dire che non mi sono sentito offeso dalla lettera, corretta e ben scritta, che anzi dimostra l’affetto della gente nei confronti della squadra. Quattro anni fa siamo partiti dalle ceneri, perché il titolo era stato venduto a Bologna. Mi sono lanciato in questa iniziativa da appassionato, pur non sapendo nulla del mondo della Pallacanestro, senza avere alcuna certezza. In dieci giorni avevamo già fatto un primo miracolo, mettendo in piedi una società che in quattro anni è sempre e solo cresciuta».

«L’estate scorsa sono stato tentato di lasciare. Alcuni sponsor avevano annunciato una drastica riduzione del proprio contributo, e Treviso che era interessata ci mise tre giorni a formularmi una richiesta di acquisto. Allora lanciai un allarme, e quel grido diede uno scossone all’ambiente. Fu l’ingegner Maiarelli a metterci la faccia, impegnandosi pubblicamente a darmi una mano. Durante l’anno proprio Maiarelli si è speso molto per raccogliere fondi, ma non ci è riuscito; non certo per colpa sua, ma per le caratteristiche del tessuto economico e culturale della città. Poi è arrivato l’annuncio di Nani, e le difficoltà di qualche altro compagno di viaggio. Il castello che avevamo costruito sembrava sfaldarsi, ma non mi sono mai perso d’animo. La mia non è mai stata una richiesta d’aiuto per sopravvivere; se pensassi che non ce la faccio ad andare avanti da solo, oggi non sarei qui. La mia volontà è quella di continuare a crescere».

«Nelle ultime settimane, da vero galantuomo, l’ingegner Maiarelli mi dice che non è riuscito a trovare nessun aiuto, ma che è disponibile a rilevare la società. Ho pensato che comunque andasse, lasciavo questo patrimonio della città in mani solide e sicure. La sera della famosa intervista a Telestense mi ero visto con l’avvocato Polizzi, che tanto ha fatto per la Pallacanestro Ferrara, e ci siamo messi d’accordo in fretta; poi le carte in tavola sono state un po’ cambiate. Non voglio convincere nessuno del mio punto di vista; l’unica cosa sbagliata sono stati i tempi. Nel frattempo avevo trovato il primo sponsor. E nel frattempo cominciavo ad avvertire le legittime pressioni della piazza e delle istituzioni. A quel punto ho deciso di rompere quel fronte, e di continuare da solo».

«Credo che i tifosi debbano stare molto sereni. Partiamo dallo stesso budget dell’anno scorso, con la previsione di aggiungere qualcosa in più, per evitare di commettere gli errori di costruzione della squadra fatti la passata stagione. Non ho sentore di abbandoni, mentre altri compagni di viaggio entreranno, a partire dal primo sponsor che annunceremo a breve; ci sono realtà nazionali che vogliono venire a Ferrara a investire, perché sanno di trovare una dirigenza seria e un pubblico appassionato. Inoltre, tornerò a chiedere a Maiarelli se vorrà essere dei nostri».

«Le scelte tecniche fanno parte della vita di una società, e sono il frutto di idee soggettive. Pollo ha fatto un ottimo lavoro in questi anni, ma credo che sia giunto all’apice del suo livello. La scivolata che ha fatto portando Hasbrouck da Maiarelli non ha inciso, perché ho capito che si è trattato di una ingenuità fatta senza malizia. Ma durante l’anno ci sono state alcune questioni che magari da fuori non si percepiscono. Ho scelto Ebeling per la sua conoscenza del mercato americano; un uomo di grande esperienza, che potrà portare a Ferrara giocatori che altrimenti non verrebbero. Quanto a Martelossi, è a tutti gli effetti il nostro allenatore. Abbiamo costruito su di lui un progetto, ma ha una possibilità di uscita dal contratto, società importanti che si sono fatte avanti, e non possiamo costringerlo a rimanere».

«Infine, dichiaro che nelle voci del budget ce ne sarà una per allestire delle splendide coreografia, per rendere il Pala Hilton Pharma un catino ancora più caldo».