Allegretti, la Carife nel cuore: «Eravamo un gruppo strepitoso»

Erano gli anni del basket club di Valli e Crovetti. Il 34enne varesino ora gioca a Chieti ed è pronto a sfidare la Bondi: «Ci vediamo domenica».

Giorgio Valli e Marco Allegretti  (foto d’archivio BusinessPress)

Giorgio Valli e Marco Allegretti (foto d’archivio BusinessPress)

Ferrara, 14 ottobre 2015 - Tre anni che non si dimenticano, quando si gettavano le basi per la storica promozione in serie A, nel 2008 a Fabriano, e quando si sfidavano i big della serie maggiore, sfiorando l’approdo ai playoff scudetto. Erano gli anni del Basket Club di Giorgio Valli e Sandro Crovetti, e di quel gruppo, unito dal cemento armato in campo e nello spogliatoio, faceva parte anche Marco Allegretti. Bianconero dal 2006 al 2009, il 34enne varesino oggi è a Chieti e domenica sfiderà la Bondi, non prima di iniziare a sfogliare l’album dei ricordi. «Ferrara è stata forse la piazza nella quale sono stato meglio – racconta – mi sono consacrato in A2 e ho trovato anche minuti importanti in A1. Eravamo un gruppo bellissimo, con alcuni, da Farabello a Nnamaka, talvolta mi sento ancora. Il ricordo più bello? Tanti. Ovviamente la notte di Fabriano e la grande festa successiva. E poi quel trittico di gare, a Reggio Emilia, in casa con Cremona e a Sassari, che ci trainarono verso la serie A. Eravamo forti, giocavamo bene, ma credo che il pubblico di Ferrara apprezzasse anche il modo in cui ci divertivamo e stavamo assieme. Alchimie non certo semplici da trovare, credetemi».

Il ricordo più bello nella stagione di serie A in maglia Carife?

«La vittoria a Roma, nel giorno in cui Allan Ray si tolse qualche sassolino e personalmente feci canestri importanti. Ricordo che mancammo i playoff di soli due punti...».

La realtà di oggi è invece Chieti.

«Mi trovo bene, è una città tranquilla e c’è una società seria che non fa passi più lunghi della gamba. Dopo tre anni a Napoli e tante vicissitudini societarie, cercavo una situazione più serena».

Siete partiti bene, poi si è fatto male Abbott...

«Purtroppo sì, altrimenti credo avremmo vinto anche a Treviglio, dove malgrado le assenze siamo rimasti in partita fino alla fine, ma abbiamo pagato problemi di falli. Con il coach, Galli, ci conosciamo dai tempi delle giovanili a Varese, e ci hanno chiesto una salvezza senza patemi. Se poi la classifica dovesse mettersi meglio del previsto, ce la giocheremo anche per i playoff».

L’Allegretti di oggi come è cambiato?

«Sono più vecchio e mi avvicino all’area, ma il tiro dai 6,75 c’è ancora. Gioco stabilmente da ‘4’ e sono migliorato nel gioco spalle a canestro. Ci vediamo domenica».

Mauro Paterlini