Carife e Banca Marche, la protesta collega Jesi e Ferrara

Manifestazione davanti a Banca Marche: nasce il coordinamento fra i risparmiatori delle due banche

L'assemblea dei risparmiatori della Carife

L'assemblea dei risparmiatori della Carife

Ferrara, 5 gennaio 2015 - Si è alzata anche la voce di Ferrara, ieri davanti alla sede di Banca Marche di Jesi. Non solo per protestare contro l’azzeramento dei risparmi di azionisti e obbligazionisti, ma soprattutto «per chiedere un maggior coordinamento tra i comitati che si stanno battendo per ottenere, fra l’altro, modifiche al decreto ‘salva-banche’ e maggiori garanzie per le migliaia di cittadini coinvolti in questo dramma».

A parlare è Mirko Tarroni, il giovane ferrarese che con intraprendenza ha assunto un po’ il ruolo di portavoce dei risparmiatori del nostro territorio, nelle varie iniziative di protesta che si stanno susseguendo in varie parti d’Italia.

Dopo il blitz alla Leopolda di Firenze, dove Tarroni ha fatto parte della delegazione che ha incontrato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, e la protesta davanti alla sede di Roma di Bankitalia (FOTO), il giovane ferrarese ieri si è recato nelle Marche soprattutto con l’intento di tentare «un raccordo tra i singoli comitati che, lodevolmente, provano a svolgere il ruolo di interlocutori in questa complessa vicenda».

Un compito non facile, in questa situazione convulsa: «Prendiamo comunque atto con favore del fatto che anche la Fondazione Carife sta valutando il ricorso alle vie legali – afferma Tarroni –; è la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che in questa vicenda ci sono tanti punti oscuri».

GIORNATA di protesta, quella di ieri nella cittadina marchigiana, ma anche di propositi: dopo le manifestazioni di Roma, Arezzo e Jesi, sulla carta il prossimo appuntamento per i risparmiatori che si sentono truffati, dovrebbe essere proprio a Ferrara.

Ma Tarroni rilancia: «Perché non pensare invece, con l’appoggio di tutte le associazioni mobilitate nella nostra città a tutela di azionisti e obbligazionisti, di portarli a Roma per alzare ulteriormente di livello la protesta? In ogni caso – prosegue il ferrarese – serve il coinvolgimento massimo, senza escludere nessuna componente di quelle coinvolte in questa vicenda. Dai risparmiatori agli stessi dipendenti della Carife. Tutti assieme vogliamo capire se sono possibili alternative e correttivi a questo autentico disastro».

I RIFLETTORI restano comunque sulla disperazione di azionisti e obbligazionisti: «Non si contano le testimonianze di coloro che hanno perso tutto – afferma Bruno Stronatti, portavoce dei risparmiatori di Banca Marche –, basti ricordare che l’80-90% degli azionisti privati ha più di 65 anni. Si tratta in gran parte di pensionati e risparmiatori, assieme ad artigiani e piccoli industriali».

All’inganno, aggiungono i rappresentanti dei risparmiatori, si aggiunge la beffa: «Siamo stati truffati e ci danno anche degli speculatori», la protesta corale.