Carife, approvato l’aumento di capitale: solo 6 voti contrari

Quattro ore di assemblea per cambiare 177 anni di storia della banca di corso Giovecca

Da sinistra Antonio Blandini e Giovanni Capitanio, commissari straordinari della Cassa di Risparmio

Da sinistra Antonio Blandini e Giovanni Capitanio, commissari straordinari della Cassa di Risparmio

Ferrara, 30 luglio 2015 - Con 257 voti favorevoli, 6 contrari e 24 astenuti è stato approvato l’aumento di capitale della Cassa di Risparmio di Ferrara, riservato al Fondo Interbancario che con questo atto diventa di fatto proprietario dell’istituto di credito.

L’assemblea straordinaria si è svolta nelle sale di Ferrara Fiere, ed ha registrato una partecipazione in fondo modesta dei piccoli azionisti (i soci sono complessivamente 28mila), con una decina di interventi.

Primo a parlare è stato il presidente della Fondazione Carife Riccardo Maiarelli, che ha evidenziato come quello odierno sia un giorno storico per la banca di corso Giovecca: «E’ il punto di svolta tra la precedente realtà di Carife ed una situazione totalmente differente».

Non sono mancate, da parte di chi si è alternato al microfono, anche critiche all’operato di Banca d’Italia e degli stessi commissari straordinari Antonio Blandini e Giovanni Capitanio. Che fra due mesi, esaurito comunque il proprio compito, consegneranno le chiavi di Carife al nuovo consiglio d’amministrazione targato Fondo Interbancario, il cui investimento è di 300 milioni di euro. Un intervento inedito per portata e rilevanza, ha sottolineato nel corso della relazione il commissario Blandini, «visto che l’unico precedente risale a molti anni fa, con la banca di Prato».

Tra i piccoli azionisti, che si ritrovano ora con un titolo quotato appena 0,27 euro, un clima di sconforto ma che in assemblea non è sfociato in alcuna protesta.