Nuova Carife: monta la protesta dei risparmiatori

«Un bagno di sangue inaccettabile» Oggi la vicenda di nuovo in tv a «Mi manda Raitre»

I clienti continuano a rivolgersi alle filiali della banca: anche ieri lacrime e proteste

I clienti continuano a rivolgersi alle filiali della banca: anche ieri lacrime e proteste

Ferrara, 26 novembre 2015 - «Mi (ri)manda Raitre». Si riparte dalla trasmissione della tv di Stato, che oggi alle 10 riaprirà il ‘focus’ sulle vicende della Nuova Carife: quindici giorni dopo aver denunciato il proprio dramma, i risparmiatori ferraresi sono chiamati a commentare la tragedia. Un lutto collettivo, per migliaia di azionisti e possessori di obbligazioni che continuano la processione nelle filiali. Anche ieri lacrime e qualche urla: molti risparmiatori, specie i più anziani, si sono fatti accompagnare agli sportelli da figli e parenti come per un rito funebre. Quello dei propri risparmi di una vita.

Ma c’e’ chi intende reagire. «Le chiamate sono incessanti, molti invocano ora una ‘class action’», dice Roberto Zapparoli della Federconsumatori, annunciando imminenti iniziative tra cui un’assemblea pubblica dei risparmiatori. Anche le altre associazioni di tutela dei consumatori Aduc e Adusbef sono sul piede di guerra: «Il decreto salva-banche è un ‘bail-in’ mascherato, un bagno di sangue per azionisti e obbligazionisti frodati, un piano diabolico per azionisti e obbligazionisti frodati». Infine la presa di distanze del direttivo degli ‘Amici della Carife’, associazione dei piccoli risparmiatori: «Ora proviamo imbarazzo a portare questo nome – si legge in una nota –. Carife aveva già un progetto di salvataggio, non dovevamo finire nel calderone delle altre banche commissariate».

Poi una frecciata diretta anche all’amministratore delegato Giovanni Capitanio: «La logica del ‘male minore’ non giustifica una tale operazione. Gli azionisti e obbligazionisti colpiti, non sono avvoltoi e speculatori avvezzi al rischio, ma sono aziende e piccole e medie imprese che avevano comprato azioni e obbligazioni al posto dei Bot, considerando Carife una delle casseforti più affidabili. Le origini di tutti i mali della banca sono da ricercare prima del 2009, ma Bankitalia ha vigilato Carife dal 2009, ha richiesto e autorizzato l’aumento di capitale di 150 milioni nel 2011, quindi ha commissariato la banca nel 2013 e ci ha presentato un piano di salvataggio a luglio 2015. Possibile che dopo sei anni di presenza di Bankitalia in Carife, la storia finisca ora con la sparizione dei risparmi di tante famiglie?»