Carte carburante clonate: sparito gasolio per 180mila euro

Sgominata banda guidata da perito informatico. Sette colpi a Ferrara

Carta clonata

Carta clonata

Ferrara, 30 luglio 2015 - Trasformava delle normali tessere magnetiche in carte di credito per carburante. Ovviamente false, ma sufficienti per fargli sollevare un giro d’affari da 120mila litri di gasolio. Protagonista di questa vicenda è un giovane genio dell’informatica che, secondo i carabinieri di Carmignano di Brenta (Padova), aveva clonato circa 120 carte di credito di proprietà di aziende di tutta europa.

Un’operazione che aveva permesso di impossessarsi di qualcosa come 180mila euro di gasolio nell’arco di due anni (alcuni colpi furono messi a segno anche nel Ferrarese). Un’attività che però non è passata inosservata ai carabinieri che, dopo una serie di indagini, hanno arrestato due moldavi, uno di 24 e l’altro di 37 anni. Il primo, il perito informatico, era quello che si occupava di clonare le carte, mentre il secondo, per gli inquirenti, gli faceva da spalla. Le indagini sono partite nel marzo scorso, a seguito di un controllo stradale sul furgone nel quale viaggiavano i due stranieri. All’interno gli uomini dell’Arma ci avevano trovato mille litri di gasolio, prelevati poco prima da un distributore di Padova. Da lì è scattata una perquisizione a casa dei sospettati che ha portato al ritorvamento di computer, chiavette e altri supporti informatici che contenevano alcuni dati utili per clonare carte carburante di diverse aziende europee.

Gli investigatori hanno così appurato che i malviventi riuscivano a smagnetizzare normali tessere magnetiche (codici fiscali, o tessere soci di centri commerciali) per poi inserirvi i dati trafugati delle varie carte carburante. Una volta doppiate le tessere venivano poi cedute ad altri, che potevano così fare rifornimento a spese delel vittime, pagando però una sorta di compenso agli ideatori del raggiro. Alcuni dei prelievi di gasolio illeciti sono stati messi a segno anche nel Ferrarese: i casi sono sette in tutto, avvenuti tutti tra Ferrara e Comacchio. I due arrestati sono accusati di autoriciclaggio, riciclaggio e utilizzo indebito di carte di credito. Oltre ai due arresti, i carabinieri hanno denunciato altre tre persone, tutte moldave, ritenute legate alla banda.