Caso Mirror, l'ira di Salvini su Facebook

Il segretario della Lega Nord va giù duro sui facchini: “I lavoratori rischiano la cassa integrazione per colpa di questo casino“

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord

Sant'Agostino (Ferrara), 22 ottobre 2014 - "A Sant'Agostino, decine di magrebini, insieme ai centri sociali, hanno paralizzato per settimane un'azienda, la Mirror. I lavoratori di questa azienda, una trentina di famiglie, rischiano la cassa integrazione per colpa di questo casino. Non e' possibile perdere altri posti di lavoro".

Su Facebook, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini attacca cosi' i facchini, per lo piu' stranieri, che da due giorni stanno presidiando con un picchetto la sede dell'azienda dopo aver perso il posto di lavoro. Salvini rincara la dose aggiungendo che "se a certa gente non vanno bene le nostre regole, tornino a casa".

 

 

Il caso Mirror e' arrivato anche davanti al Governo, con un'interrogazione parlamentare: a farsi portavoce dell'allarme lanciato dall'amministratore delegato Stefano Guidi, secondo cui "le commesse si stanno riducendo e i nostri dipendenti rischiano la cassa integrazione" e' il sindaco leghista di Bondeno e candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna Alan Fabbri, che ritiene "intollerabile che il lavoro sia messo in scacco dai violenti".

L'interrogazione porta la firma del deputato leghista Guido Guidesi, che sottolinea come "gli stessi che oggi manifestano furono giudicati dal titolare della loro coop responsabili della rescissione del contratto con Mirror, a causa dei disordini scatenati in azienda", precisando che "i tavoli istituzionali che seguirono non portarono a nessun risultato concreto, e i facchini furono denunciati per estorsione e violenza privata, perche' pretendevano contratti a tempo indeterminato nonostante il cambio di fornitore di servizi, promettendo nuovi blocchi se questo non fosse accaduto". Guidesi chiede quindi al Governo di intervenire per "scongiurare altri danni alla Mirror e proteggere i veri lavoratori dell'azienda".