Lavori al Castello, dal 2016 via al maxi-cantiere

Il punto sugli interventi post sisma in un convegno con esperti e tecnici

Ferrara, alcune fasi dei recenti lavori di restauro del Castello Estense (Businnespress)

Ferrara, alcune fasi dei recenti lavori di restauro del Castello Estense (Businnespress)

Ferrara, 27 novembre 2015 - Il convegno ‘Il Castello Estense e gli eventi sismici. Progetti e cantieri del monumento simbolo della città’, svoltosi ieri nella sala dei Comuni, è stato introdotto da Tiziano Tagliani, che, in qualità di presidente della Provincia, ha ricordato «la necessità di ripristinare, dopo il sisma del 2012, le due funzioni cardinali del monumento simbolo di Ferrara: quella amministrativa (il Castello è infatti la storica sede della Provincia, che ne detiene la proprietà, ndr) e quella culturale, col museo gestito dal Comune». L’assessore alla cultura, Massimo Maisto, ha elogiato l’attuale svolgimento dei lavori di restauro del Castello, «che finora hanno consentito la regolare apertura ai visitatori», e «il dialogo tra contenitore e contenuto realizzato con la mostra L’arte per l’arte, il cui allestimento ha saputo accostare opere di Boldini e De Pisis al percorso museale del Castello Estense».

Maisto ha poi ricordato il proposito del Comune di creare un sistema museale unico diffuso, i cui fulcri saranno Palazzo dei Diamanti, Castello Estense, Palazzo Massari e Palazzo Schifanoia, con particolare attenzione al pubblico cinese (Ferrara è la prima città italiana per arrivo di turisti cinesi). Gabriele Pivari, responsabile operativo della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, ha sottolineato la necessità di tenere conto dei criteri di tutela e miglioramento nella progettazione dei lavori di restauro mentre Marco Stefani, geologo del Dipartimento di Architettura, ha proposto una breve «storia sismica» di Ferrara, con un focus sulle diverse fasi del terremoto del 1570. L’esperto ha osservando che il Ferrarese è considerato una zona sismica non per l’intensità ma per l’alta frequenza dei terremoti, e ha invitato il Comune ad attuare la messa in sicurezza del centro storico, edificato su un terreno «con cattive qualità geotecniche».

A concludere l’excursus storico-scientifico è stato l’architetto Marco Borella, che ha parlato dei danni e della ricostruzione del Castello Estense dopo il terremoto del 1570, presentando il complesso contesto storico del ducato di Alfonso II, durante il quale l’interpretazione dei fenomeni sismici era legata al tema etico-religioso della punizione divina. In conclusione del convegno, Angela Ugatti, ingegnere della Provincia, ha trattato il problema della complessità gestionale dei lavori di ripristino effettuati nel Castello dopo il sisma del 2012, presentando gli ambiti di intervento e i relativi costi. Tra gli interventi già conclusi si ricordano il restauro delle quattro torri e lo smaltimento delle acque meteoriche con rinforzo della campana della torre Marchesana, costati rispettivamente 914.405€ (fondi regionali) e 70.000€ (fondi provinciali). Dei fondi stanziati per gli interventi futuri, 7.180.279€ provengono dalla Regione e saranno utilizzati per il ripristino con miglioramento sismico dei corpi di collegamento delle torri e delle rispettive coperture; 1.156.720€, somma introitata dalla Provincia a titolo di indennizzo assicurativo, sono destinati al restauro degli affreschi del percorso museale (987.565€) e al ripristino della scala elicoidale e dell’ingresso sud, cantiere già concluso. I tecnici incaricati stanno redigendo il progetto esecutivo per gli interventi futuri, che dovrebbero cominciare nel 2016 e durare due anni.