Concussione, assolta l’ex sindaco di Comacchio

Insussistenza dei fatti per Cristina Cicognani e per l’allora dirigente all’Urbanistica Manlio Carli. Al centro del processo l’esposto di un imprenditore balneare per una pratica edilizia bloccata

Cristina Cicognani, ex sindaco di Comacchio

Cristina Cicognani, ex sindaco di Comacchio

Comacchio, 10 ottobre 2015 – Si chiude con una doppia assoluzione per insussistenza del fatto il processo a carico dell’ex sindaco Maria Cristina Cicognani e di Manlio Carli che nel 2009, quando ebbe inizio la vicenda giudiziaria, era dirigente del settore urbanistica comunale.

Al centro dell’imputazione per concussione e induzione indebita a dare e promettere prestazioni, c’erano un paio di incontri, di cui uno soltanto partecipato dall’allora primo cittadino, con il titolare degli stabilimenti Sarah e Trieste di Porto Garibaldi la cui pratica per unificare i due bagni aveva subito una battuta d’arresto impigliandosi tra Demanio, Comune, il cambio delle normative e il riscontro di alcuni abusi edilizi.

Secondo l’accusa - smontata dall’avvocato Lorenzo Valgimigli e per la quale il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per insufficienza probatoria – gli imputati avevano tentato di convincere l’imprenditore a rinunciare ad un’azione legale verso il Comune di Comacchio a causa di lamentati ritardi nel rilascio della concessione edilizia da lui richiesta.

In cambio, stando all’esposto dell’imprenditore, il Comune avrebbe chiuso un occhio sugli abusi edilizi perpetrati sulla spiaggia e in netto contrasto con il Piano dell’arenile, successivo al progetto di potenziamento della struttura presentato nel 2001.

«Al dibattimento l’accusa non ha tenuto – dice il legale – il progetto imprenditoriale era da rifare, era datato rispetto al Piano dell’arenile e gli abusi c’erano, pertanto la pratica si è bloccata».

Nessuna richiesta anomala né velate regalie da parte di Carli e della Cicognani.

«La conclusione positiva di questa brutta pagina è motivo di grande soddisfazione, ma anche di rabbia – dice l’ex sindaco –. Mai avrei pensato di trovarmi in situazioni come quelle in cui sono stata coinvolta e di vedere tanta cattiveria intorno a me, ora finalmente un po’ di pace, mi sono ritagliata spazio nel volontariato, ho ripreso un percorso formativo professionale e resterò fuori dalla politica, perché non condivido quanto accade nel mio partito».

Il proscioglimento da Laguna Gate, l’archiviazione legata ai presunti finanziamenti occulti avuti dall’imprenditore Franco Tomasi e la piena assoluzione nel giudizio di primo grado di quest’ultimo caso, mettono la parola fine ai guai giudiziari dell’ex sindaco e del suo dirigente.

Il mancato accoglimento delle richieste del Pm ha infatti allontanano in modo definitivo l’ipotesi di un’ulteriore causa sul piano civile.

Monica Forti