Discarica di rifiuti davanti al deposito delle ambulanze

La denuncia di Ivan Ghirardelli di Comacchio Soccorso «Adesso basta, dopo tante denunce andate a vuoto sono pronto a fare un esposto»

La montagna di rifiuti davanti ai cancelli della sede della Pubblica Assistenza ‘Comacchio Soccorso’

La montagna di rifiuti davanti ai cancelli della sede della Pubblica Assistenza ‘Comacchio Soccorso’

Comacchio, 3 settembre 2015 – «Adesso basta, non se ne può più, sono pronto a fare un esposto», sbotta Ivan Ghirardelli presidente di Pubblica Assistenza Comacchio Soccorso, associazione di volontariato il cui deposito di ambulanze in via Rotta Zambusi, in prossimità dell’incrocio con la Romea, è assediato da rifiuti di ogni tipo.

Da sei mesi telefona, denuncia, avverte, informa della montagna di immondizia abbandonata sulla strada vicino ai cassonetti e disseminata lungo la via per almeno una cinquantina di metri.

«Troviamo montagne di pattume persino davanti al cancello. C’è di tutto, cartoni, pietrisco, fusti d’olio, siringhe, fialette vuote di Metadone, hanno persino lasciato 200 litri di sostanze nocive, le ha smaltite Arpa è ha avviato la bonifica del terreno sul quale i liquidi, probabilmente solventi, erano andati versati – racconta – siamo di fianco all’abitato, le persone hanno diritto di vivere in un’area dignitosa ed esente da rischi per la salute».

A preoccuparlo sono le conseguenze della discarica a cielo aperto: «Temo topi e nutrie richiamati dai rifiuti, abbiamo speso più 200 euro in trappole e richiami per tenerli lontani dai mezzi; adesso preferisco lasciare le auto nel piazzale del Carmine, di fronte al San Camillo, dove abbiamo la sede che il Comune ci ha dato e abbiamo ristrutturato a nostre spese. E’ questione di sicurezza, di pulizia, trasportiamo pazienti e lo dobbiamo fare nel modo più sicuro possibile». In questi mesi ha segnalato quanto sta accadendo al sindaco, ai vigili, ai carabinieri e ad Area.

«L’ultima volta che ho chiamato Area mi hanno detto che entro un paio di giorni avrebbero trovato una soluzione, ne sono passati 15 e non li ho più sentiti. L’unica a mostrare buona volontà e la Brodolini, cercano di venire il prima possibile – spiega – ai carabinieri ho fornito una serie di fatture e scontrini trovati tra la sporcizia, commercianti o artigiani di Lagosanto, dove la differenziata non c’è più e siccome lo smaltimento di certe cose in discarica ha un costo, si guardano bene dal sostenerlo». Episodi di quotidiana inciviltà impossibili da ignorare e dei quali è arrivato il momento di liberarsi.

Monica Forti