Inchiesta Cona, l’ex direttore Rinaldi indagato anche per abuso d’ufficio

L’inchiesta: dal trasloco flop costato 2 milioni al caos legionella. Ci sarebbero altri sette nomi nel fascicolo riaperto in Procura

Gabriele Rinaldi è stato direttore generale dell’Azienda ospedaliera per 4 anni (Businesspress)

OSPEDALE: RINALDI GABRIELE

Ferrara, 26 febbraio 2015 - Non solo omissioni d’atti d’ufficio. Accanto al nome dell’ormai ex direttore generale di Cona, Gabriele Rinaldi (il suo incarico termina il 28 poi tornerà a Reggio Emilia), la procura sta indagando anche per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. Questa la nuova indiscrezione emersa ieri, in merito all’inchiesta che dovrà fare luce sulle spese non sanitarie del polo di Cona, i servizi trentennali no core affidati a Progeste il cui costo è lievitato dai 23 milioni annui del 2006 ai 53 dell’ultimo bilancio di previsione. Nello stesso procedimento, archiviato poi riaperto sulla base di nuovi accertamenti dei carabinieri, vi sarebbero iscritti altri sette nomi (al momento non a conoscenza del nostro giornale, ndr) a vario titolo per falso, abuso d’ufficio, omissione.

«ESPLOSIONE DEI COSTI». Nelle 41 pagine e 999 allegati di esposto presentati nel 2013 dalla Uil, che diedero il via all’indagine, si chiedeva una verifica attenta delle spese per i servizi no core, definite «un’esplosione dei costi». Oltre ai contratti di Atages, si fa riferimento al fallito trasloco programmato il 3 novembre 2011 e costato complessivamente, come dichiarò lo stesso Rinaldi alla stampa, all’incirca 2 milioni di euro (una parte, va detto, sarebbero stati spesi ugualmente, ndr). Tutto, come tristemente noto, poi deflagrò perché dalla Commissione sanitaria non arrivò l’autorizzazione: l’opera non era completa. L’ospedale però si doveva aprire, questo l’input dell’ex presidente della Regione Vasco Errani diretto a Rinaldi il giorno della sua nomina a direttore generale.

LEGIONELLA. Nell’esposto si parla anche della tardiva scoperta del batterio della legionella, sempre in quei giorni del trasloco flop. «La sera del 2 novembre – spiegò Rinaldi in Commissione consigliare il 12 gennaio 2012 – mi è stata data la comunicazione che il trasferimento non era praticabile e nei giorni successivi si sono verificati gli episodi di legionella». Aggiunse di essere venuto a conoscenza della presenza del batterio «ufficialmente l’8 novembre, ma già qualche giorno prima, il 4, mi era arrivata una risposta preliminare e informale». Se Cona fosse stata aperta il 3, come da previsioni, cosa sarebbe successo? Anche questo, se la procura lo riterrà, Rinaldi (che sostiene di aver saputo ieri dalla stampa di essere indagato) dovrà spiegare.