Venerdì 19 Aprile 2024

Contrappasso e diversità

di Andrea Cangini

PER IL PD, ma non per Renzi, si tratta di un contrappasso. Mai si era infatti visto il segretario del maggior partito della sinistra (Matteo Renzi) accusato da un sindacalista di sinistra (Maurizio Landini) di non avere il consenso né «dei lavoratori» né «delle persone oneste». Storia antica, naturalmente. E’ da quando è nata la Repubblica che la sinistra, comunista e post, pretende di rapprensentare in via esclusiva sia la classe lavoratrice sia l’Italia onesta. E dunque: i democristiani, compreso De Gasperi, oggi santificato, allusivamente chiamati «forchettoni»; Craxi «ladro» e, ai tempi del referendum sulla scala mobile, «servo dei padroni»; Berlusconi «peggio di Craxi». Decine di inchieste giudiziarie ci hanno mostrato come quella «diversità morale» teorizzata 33 anni fa da Berlinguer sia ormai evidentemente insostenibile; decine di analisi post elettorali ci hanno spiegato che quell’identificazione tra «lavoratori» e sinistra s’è persa da un pezzo. Eppure, Landini persevera. Persevera perché ai suoi occhi Matteo Renzi non è «di sinistra». Si può discutere. Certo è che se «la sinistra» fosse quella incarnata da Landini, «la destra» rappresenterebbe più del 90% del Paese. Ma a Landini, evidentemente, piace trovarsi in minoranza.

di Andrea Cangini