Crac Coop, giudici in camera di consiglio. Giovedì la sentenza bis

Da oggi alle 13.45 al termine del dibattimento. Nuove dichiarazioni spontanee di Donigaglia che in aula piange ancora

Il crac della Coopcostruttori risale al 2 luglio 2003, il buco contestato è pari a un miliardo di euro

Il crac della Coopcostruttori risale al 2 luglio 2003, il buco contestato è pari a un miliardo di euro

Ferrara, 30 marzo 2015 - Dalle 13.45 di oggi i giudici della Corte d’Appello (presidente Ghedini, consigliere relatore Mori, consigliere Affronte) sono chiusi in camera di consiglio dove vi rimarranno fino alla tarda mattinata di giovedì quando usciranno con l’attesissima sentenza per i 23 imputati del crac Coopcostruttori, di Cir, Progresso e Messidoro. Il procuratore generale Di Ruggiero aveva chiesto condanne complessive per 124 anni (per i vertici 12 a testa, 8 per le tre società di revisione e cinque per i sindaci). Questa mattina si è concluso il dibattimento con le ultime arringhe e le repliche. Il presidente della Corte ha concesso 5’ a testa ad ogni avvocato, stesso tempo anche per le ennesimi dichiarazioni spontanee rese da Giovanni Donigaglia, presidente della Coopcostruttori di Argenta, il quale - tra singhiozzi e lacrime - è tornato a parlare del tradimento di Consorte che avrebbe affossato definitivamente l’azienda, dichiarata fallita il 2 luglio 2003 con un buco di 1 miliardo di euro.