«Costruttori, c’è da raschiare il fondo»

Crac Coop, vertice in Castello tra commissari ed ex soci: "Venti milioni per i creditori"

Il vertice (Businesspress)

Il vertice (Businesspress)

Ferrara, 26 marzo 2015 - A DISTANZA di sei mesi dall’ultimo incontro, i tre commissari liquidatori della Coopcostruttori Renato Nigro, Franco La Gioia e Alberto Falini – hanno fatto il punto della situazione in un tavolo tenutosi ieri mattina in Castello e convocato dal presidente della Provincia, Tiziano Tagliani. Incontro al quale hanno preso parte anche il sindaco di Argenta, Antonio Fiorentini, le rappresentanze del Carspac 1 (coordinato da Valerio Cellini), e Carspac 2 (coordinatore Giovanni Bigoni), oltre all’argentano ed ex consigliere regionale Roberto Montanari. I commissari hanno illustrato le principali novità. La prima è che si è conclusa la fase che riguardava i creditori privilegiati (fra i quali dipendenti e fornitori della cooperativa argentana). Una partita che in totale ammonta a 231 milioni di euro. Il versante che ora sta richiamando il massimo sforzo dei commissari è quello dei creditori chirografari, del quale fanno parte i soci prestatori. Un fronte recupero risorse che da solo vale 643 milioni. La notizia che riguarda questo capitolo è di una trattativa in corso, la quale a fronte di una richiesta dei commissari sui 120 milioni di euro, pare poter concretizzarsi una prima risposta di 20 milioni. I commissari hanno riferito che a questi potrebbe – il condizionale è d’obbligo – fare seguito una seconda fase di pari importo, anche se al momento è presto fare previsioni.

Avvocato La Gioia, dall’incontro in Castello è emerso un primo punto fermo sulla situazione del procedimento Coopcostruttori. «Con un’ultima tranche, in questi giorni concluderemo i pagamenti a favore dei creditori privilegiati (lavoratori, artigiani e istituti di credito, ndr). Da ora in poi, tutte le risorse che recupereremo andranno ai chirografari».

Partiamo dai privilegiati. A quanto ammontava il loro ‘avere’? «La somma complessiva ammonta a 231 milioni di euro. A loro andranno, nel giro di pochi giorni, gli ultimi 29 milioni per chiudere definitivamente i conti».

L’obiettivo quindi adesso si sposta sui chirografari. Quali sono le aspettative? «Siamo in chiusura di una partita da 20 milioni con l’Anas. Poi ne abbiamo in cantiere altre dalle quali potrebbero arrivare nuove risorse. Un buon risultato sarebbe arrivare ad aggiungere altri 20 milioni. Per fare una battuta, possiamo dire che sul fondo del barile c’è ancora da raschiare».

Come sta procedendo sul primo fronte? «Quella con l’Anas è una transazione che seguiamo da mesi e che speravamo di chiudere in tempo per quest’incontro».

Invece? «Proprio sul punto di arrivo qualcosa si è inceppato. E’ una vertenza piuttosto ampia e complessa, che però è momentaneamente ferma. Tutto quello che ne uscirà però sarà destinato ai chirografari».

E questo, ci par di capire, sia un grosso successo per voi. «Assolutamente sì. È un risultato eccezionale. Basti pensare che di solito nelle procedure fallimentari ai chirografari non va nulla. Noi invece stiamo recuperando qualcosa anche per loro».

A quanto ammontano i crediti vantati dai chirografari? «Sono circa 640 milioni. Su questo versante, come accennato, abbiamo diverse trattative in corso, che auspichiamo vadano a buon fine».

Le più importanti? «Un procedimento di revocatoria nei confronti della ex banca Antonveneta e un contenzionso con le Ferrovie dello Stato».

Venti milioni, forse 40 su oltre 640. Potrebbe sembrare che a questi creditori, alla fine di tutto, arrivino solo le briciole. «Sarebbe invece da considerarsi un buon risultato. Ribadisco che quella della Coopcostruttori è una delle pochissime procedure di questa portata e complessità che alla fine arriva a distribuire qualcosa ai chirografari».

Che ne sarà invece dei post-chirografari (cioè i possessori di Azioni di partecipazione cooperativa)? «Per loro purtroppo le speranze sono quasi nulle».

Quanto è costata finora la gestione? «Difficile fare una stima. Bisognerebbe sommare i costi di gestione dell’azienda nel primo periodo e poi le spese legate al procedimento di liquidazione».

Quanto durerà il vostro lavoro? «Dipende dai tempi dei tribunali. Abbiamo cercato di portare ogni attivo a chiarimento con azioni giudiziarie. Avviamo le transazioni solo dopo aver definito con esattezza le nostre pretese. E questo richiede tempo».

Nel frattempo il crac della Costruttori è approdato in corte d’Appello. «Su procedimento penale, nel quale siamo parte civile, lasciamo che ad esprimersi sia il nostro avvocato».

Ci si riaggiorna tra sei mesi, quindi? «Magari anche prima. Chissà».