Ferrara, 18 marzo 2010 - Poco più di una settimana è trascorsa dal crollo, tanto devastante quanto allucinante, del nuovissimo palasport di Portomaggiore. All’alba di mercoledì 10 marzo il tetto della struttura, inaugurata appena un anno e mezzo fa, si è sciolto come il burro. Tutto, però, ancora tace. Il silenzio di questi giorni è assordante e le persone — coloro che potevano rimanere tragicamente coinvolte — vogliono avere risposte sul perché è successo e capire se e chi ha sbagliato nel tirar sù una costruzione che fino a poche ore prima aveva ospitato centinaia di persone.


Atti relativi. Dalla procura, otto giorni dopo, silenzio assoluto. C’è un fascicolo per disastro colposo, atti relativi, zero indagati. Indiscrezioni dicono che la prima parte dei controlli dei Cc sarebbe terminata e il risultato già pronto per essere consegnato al pm. Su Facebook, intanto, compaiono le foto choc della palestra smembrata: "Siamo tutti dei miracolati", scrive indignato il popolo di Fb. Fabrizio, quelle immagini le dedica "a mia figlia, ai suoi compagni, agli addetti ai lavori e a quelle persone che come loro avrebbero dovuto trovarsi in palestra nel momento in cui è venuto giù tutto. Non riesco a darmi pace". Elisa invece: "Se penso a quel pomeriggio in cui gli allievi del California c’hanno intrattenuti con un meraviglioso spettacolo... ma in quanti eravamo? Tantissimi, sarebbe stato un disastro. Mi viene la pelle d’oca". Manuele: "Quanto impegno, quanti mal di pancia per portare a termine quel lavoro. Servito a cosa? Ringrazio il Signore che nessuno si è fatto male".

 
Nessuna chiamata. Quella mattina, da quanto trapela, arrivarono subito i vigili del fuoco e diversi rappresentanti istituzionali. Ma non i carabinieri. Motivo? Nessuno li avvertì. I militari si presentarono successivamente e solo perché riuscirono a captare la notizia per puro caso. Certo, ciò non avrebbe cambiato le cose ma è sorprendente che nessuno li abbia interpellati. Giorno dopo giorno la sensazione è che questa storia voglia essere messa da parte in fretta. Un fatto scomodo, certamente, per tanti. Nessuno, grazie a Dio, è rimasto coinvolto, ma se così non fosse stato questa pazzesca vicenda sarebbe diventata priorità per molti. Cosa che oggi, invece, sembra un fatto già vecchio e poco importante.