Ferrara, 19 marzo 2010 - Doveva valutare l’attendibilità di quella bambina di sette anni e di quel suo crudo racconto di abusi subiti. Capire se quanto confidato alla mamma nell’estate 2009, "per liberarsi di un grosso peso", corrisponde o meno a verità. Una verità terribile, devastante, che parla di palpeggiamenti, nel chiuso di un garage, per mano di un adulto, un cinquantenne vicino di casa della nonna, oggi indagato per violenza sessuale su una minore.

Per oltre un’ora, in camera di consiglio, la psicologa Anna Maria Capponcelli ha ricostruito le sue venti pagine di consulenza, richiesta espressamente due mesi fa dalla procura. "La bambina è stata ritenuta attendibile e ciò che ha raccontato corrisponde alla verità. Siamo molto soddisfatti di questa udienza", chiosa l’avvocato Paola Zavarini che rappresenta insieme ai colleghi Lucia Tumiati e Luca Morassutto la famiglia. E subito aggiunge: "La piccola ha un carattere molto forte e secondo i medici potrà superare tutto questo incubo".

 Sponda opposta, molto cauta la difesa: "Ci sono diverse questioni che devono essere valutate — spiegano gli avvocati Matteo Mangolini e Rita Cirignano — Se la bambina è credibile? La certezza non si avrà mai da una perizia nonostante questa sia dettagliatissima". I legali parlano di "contraddizioni" nel racconto della bambina così pure negli elementi raccolti "dal momento della querela fino ad oggi".

 
Il caso (avvenuto in un paese alle porte della città) scoppiò con il racconto della minore fatto alla mamma a luglio dell’anno scorso. Pochi giorni prima, mentre giocava nel cortile della nonna, il vicino di casa, un uomo che lei conosceva già, l’aveva avvicinata, adescata con dei giocattoli e con la promessa di farla divertire. Stando sempre al racconto della piccola, l’adulto l’avrebbe presa per un braccio e portata in garage. E qui quel "gioco", ben presto, si sarebbe trasformato in carezze sempre più spinte e veri e propri palpeggiamenti.


Iniziò l’indagine e come primo atto fu deciso di cristallizzare la prova in un incidente probatorio: alcuni giorni più tardi la bambina venne sentita in audizione protetta. «Il nostro assistito — chiude la difesa — continua a professarsi innocente ed è sicuro che la verità, molto presto, verrà a galla». Gli atti ora sono tornati nelle mani del pm Barbara Cavallo, alla fine di luglio si concluderanno i tempi per le indagini preliminari.